Al giorno d’oggi tutto il mondo sta riservando un giusto nonché obbligato occhio verso le fonti di energia rinnovabili, ovvero tutte quelle fonti che non dipendono dai carburanti fossili e di conseguenza non immettono nell’ambiente gas clima alteranti, il cambiamento climatico è infatti ormai una realtà consolidata che sta dando segno di se anche qui in Italia.
Di conseguenza per motivi ecologici ma anche economici, in molti stanno vagliando l’utilizzo di pannelli fotovoltaici nelle proprie abitazioni da installare sui tetti per una maggiore autonomia energetica ed anche per abbattere i costi economici che ultimamente per la corrente sono arrivati alle stelle.
Di impianti fotovoltaici ne esistono due versioni, una ad accumulo e l’altra a scambio diretto con il sistema, scopriamo le differenze per la scelta migliore.
Cosa cambia
Per quanto riguarda l’impianto ad accumulo abbiamo una caratteristica sostanziale, è presente all’interno di un vano apposito, un accumulatore che mette da parte l’energia prodotta in eccesso e non consumata dall’abitazione durante il giorno e la reimmette nel sistema la notte quando i pannelli non producono energia, ciò garantisce un’indipendenza totale sebbene abbia un costo maggiore sia come installazione che come manutenzione.
Per quanto riguarda invece quello a scambio diretto, il principio è simile solo che, l’energia in eccesso prodotta e non utilizzata viene direttamente immessa nel sistema e venduta all’ente fornitore che rifornisce la nostra abitazione ad un prezzo simile solo leggermente inferiore di quello che paghiamo per usufruire della corrente, in tal modo a fine fatturazione ogni volta si avrà un rimborso o uno sconto in bolletta pari a quanta energia abbiamo venduto.