Humane ha presentato ufficialmente una spilla basata sull’IA, è uno dei prodotti tecnologici più pubblicizzati al mondo del momento che ha già sollevato i primi dubbi. Piccola, semplice da indossare e utilizzare, vanta la capacità di rispondere ad ogni dubbio, tutto come se fosse un essere umano.
L’AI Pin è stato oggetto di speculazioni promosse da Humane, una società un po’ misteriosa che comprende designer e dirigenti che hanno lavorato presso Apple e Microsoft. La spilla è progettata per attaccarsi agli indumenti e utilizza una serie di microfoni, altoparlanti e un display che può brillare sulla mano del proprietario per fornire informazioni. Tali informazioni sono fornite da sistemi AI basati sulla tecnologia di ChatGPT.
Costa 699 dollari e sarà disponibile entro la fine dell’anno. Il progetto è stato promosso da Imran Chaudhri come risposta sia al mercato saturo di telefoni che al futuro dei visori per la realtà mista. Una delle funzionalità previste a tal fine è l’accesso a sistemi di intelligenza artificiale che possono essere utilizzati per ottenere risposte alle proprie domande. Gli utenti possono semplicemente premere e parlare, consentendo quindi al sistema di accedere a Internet e mostrare una risposta.
Spilla intelligente che parla come se fosse umana, il nuovo progetto di Humane solleva alcune perplessità
Un oggetto piccolo e che potrebbe rivelarsi un’incredibile risorsa, funziona un po’ come se fosse un assistente digitale ma in piena autonomia e con molte funzioni in più. Basterà attaccare la spilla e portarla sempre con sé. Tuttavia, tra gli aspetti criticati c’è l’attendibilità delle informazioni o curiosità richieste e trovate online. L’accuratezza dovrebbe essere il focus di un dispositivo simile e al momento pare sia il punto debole.
Humane non si è espresso molto a riguardo. Non è semplice nemmeno risalire all’origine dell’errore, poiché la spilla attinge a diverse fonti e sistemi AI. Anche altri sistemi intelligenti, come i chatbot, commettono spesso errori simili, è più comune di quanto si possa pensare. Infatti, è stato il caso di Bard, ideato da Google. In occasione di alcune missioni spaziali ha riscontrato diversi errori. Si spera che il dispositivo progettato da Humane abbia una sorte diversa.