Noi tutti utilizziamo forse un po’ troppo i social network. Sicuramente questi offrono dei lati positivi, ma al contempo lo smodato provoca una vera e propria dipendenza. la paura costante del perderci qualcosa di importante ti fa vivere in uno stato di ansia perenne. Non riusciamo più a comprendere cosa sia reale o irreale o quando è il momento di porci un limite. Per evitare che si vengano ah manifestare alcuni danni che possono influire sulla nostra vita gli esperti consigliano di effettuare un social detox. Il meccanismo funziona come se, smettendo di usarli per qualche tempo, si eliminassero le tossine negative accumulate nel nostro corpo.
Attuare questa dieta permette di riottenere un equilibrio tra la vita reale e il mondo digitale. Il momento perfetto per il social detox corrisponde a quando noi stessi ci rendiamo conto che tutto il tempo passato sulle piattaforme soddisfa le relazioni di qualsiasi tipo, sia familiari che personali.
Social detox: come attuarlo
La dottoressa Irina Molinari ha spiegato che ci sono due metodi per attuare un social detox. Il primo è optare per il disconnettersi totalmente. Mentre, il secondo, premete la riduzione dell’uso dei dispositivi in orari prestabiliti oppure per alcune attività. L’obiettivo dovrebbe essere quello di creare durante la giornata uno spazio interamente libero dalla tecnologia, per riconnettersi con l’ambiente e con sé stessi. Attuare questa pratica, secondo gli esperti, consente anche di ridurre lo stress e di migliorare la propria concentrazione.
Per capire se ne abbiamo bisogno dobbiamo comprendere se al momento stiamo vivendo un overload psicologico che non ci permette di eseguire le azioni quotidiane in modo tranquillo. Basta fare un piccolo calcolo per stimare quanto tempo passiamo sui social network. In realtà, i nostri stessi smartphone nelle statistiche dell’utilizzo ci possono offrire una panoramica esatta della quantità di minuti e ore passate su Instagram, Facebook e TikTok. Se il numero è molto più alto di quanto ci si aspetta, allora probabilmente abbiamo sviluppato una dipendenza.
In quel caso ha vinto il bisogno di apparire e di chiedere parere al giudizio sociale. Altri fattori che dimostrano non troppo utilizzo e la sensazione di ansia, o addirittura di depressione, e il sonno irregolare. A soffrirne maggiormente sono i ragazzi della generazione Z, cresciuti praticamente con un dispositivo già alla mano. In questo caso sono i genitori a dover aiutare i propri figli e a monitorarli.