nomofobia, malattia dipendenza da smartphone

L’utilizzo prolungato del nostro migliore amico, lo smartphone, può provocare diversi problemi. I più comuni sono legati alla vista, alla postura, ma esistono anche altri di natura psicologica come l’ansia e soprattutto la dipendenza. Negli ultimi anni si è sviluppata una sorta di malattia causata da questi dispositivi.

Ormai siamo così abituati ad utilizzarlo per ogni piccola cosa, che non riusciamo a starne senza. Anche bambini, sin dalla tenera età, possono soffrire di alcuni disturbi a causa dell’uso prolungato del cellulare. Resistere molto tempo senza utilizzare lo smartphone sembra essere quasi impossibile. I motivi possono essere legati al lavoro, ma anche alla tentazione continua di visitare i social per paura di perdersi qualcosa di importante. Questo ha generato la nascita della nomofobia.

Cos’è la nomofobia, una malattia sempre più diffusa

La nomofobia si verifica quando, per varie ragioni, si è impossibilitati dall’utilizzare il cellulare e si va su tutte le furie. Si è così abituati a potervi accedere con costanza, tanto che è divenuto difficile immaginare che una sola giornata senza di esso. Non poterlo usare provoca uno stato di ansia e di panico, come se si avesse perso qualcosa di vitale. Il poter effettuare ricerche online un navigare sui social network è divenuto pari all’ossigeno: non potremmo vivere senza.

Le tante applicazioni, come anche Whatsapp, non rendono il compito più facile. E se avessimo perso qualche messaggio importante? E se quel suono di notifica era qualcuno che ha bisogno di noi? Sono domande che tutti ci poniamo. Purtroppo, però, questo è anche sintomo di una dipendenza patologica. Se si messaggia anche tutto il giorno, si è dipendenti dal cellulare.

L’impulso del dover controllare in continuazione ciò che accade, vince su tutto. Il meccanismo è molto simile a quello dei giocatori d’azzardo. Di tanto in tanto, per guarire da questa malattia, è consigliabile passare, gradualmente, sempre più tempo lontano dai propri dispositivi. Magari si potrebbero sfruttare quei momenti per sviluppare degli hobby può darsi al fai da te.

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