WhatsApp nuovo design

Da quando Whatsapp è stata acquistata da Meta, per la modica cifra di 19 miliardi di dollari, gli analisti hanno cercato di comprendere quale fosse l’obiettivo di business di Mark Zuckerberg. Negli ultimi mesi sì è capito che l’app di messaggistica si sta avvicinando man mano all’universo del digital payment grazie all’inserimento di funzioni particolari.

L’ultima si è avuta in questi giorni con il lancio ufficiale, avvenuto in India, dell’opzione di pagamento tramite l’app che consentirà a ben 400 milioni di utenti del Paese di effettuare compere di prodotti o servizi sia su Whatsapp standard che business. Il sistema di pagamento accettato è carta di credito, pagamento elettronico indiano Upi e Whatsapp Pay. Non solo, quindi, aggiornamenti sul campo messaggistico, ma anche sul punto di vista della praticità: l’app deve divenire indispensabile.

Whatsapp cambierà per sempre l’e-commerce?

Questa mossa ha messo in luce il desiderio di aumentare le entrate tramite l’app di messaggistica. L’obiettivo principale della nuova funzione è quello di rendere più facile e conveniente per gli utenti pagare tramite chat e aiutare le aziende ad aumentare le vendite.

In tal modo si avrebbe una maggiore differenziazione delle entrate, che al momento sono legate soltanto agli annunci pubblicitari, facendo anche ingresso ufficiale nel mondo dell’e-commerce. Potrebbe infatti essere non più necessario avere un sito online, ma basterebbe un buon profilo Whatsapp Business. Da contare già che il fattore di raccolta di dati che aiuteranno gli sviluppatori a profilare al meglio l’utenza dell’applicazione.

Il sistema di pagamento fa avvicinare ancor di più Whatsapp a WeChat. Si tratta di un’applicazione molto simile, usata maggiormente in Cina, attraverso il quale non solo è possibile scambiarsi i messaggi, ma anche pagare prodotti comprati online, biglietti dei treni e qualsiasi altro servizio.

Il debutto della funzione di pagamento in India è stato possibile dopo l’approvazione della legge sulla protezione dei dati. Quindi, se dovesse essere proposta anche per l’Italia, si dovrebbe attendere il lasciapassare del governo. Per ora non si hanno notizie in merito, ma sospettiamo che non ci vorrà molto tempo prima che tale metodo diventi di uso comune.

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