Bitcoin

Bitcoin combatte con l‘ultima settimana di luglio con una certa incertezza, con i 30.000$ che diventano una resistenza.

Questa pare infatti essere una settimana “emozionante”, anche se contemporaneamente snervante: per i trader, la price action di BTC si trova di fronte ad una serie di fattori di volatilità. Il principale tra questi è la decisione della Federal Reserve sui tassi d’interesse, che si va ad aggiungere ad una serie di dati macro fondamentali.

In molti credono che questi dati siano sufficienti a smuovere Bitcoin dal suo trading range durato un mese, che si è a malapena scostato dalla soglia dei 30.000$.
I trader sono, infatti, impazienti e suppongono sempre più convintamente che BTC/USD finirà per cedere i livelli attuali e dirigersi verso i 25.000$ o più in basso.

I fattori principali della discussione sui Bitcoin

Analizziamo ora i fattori principali della discussione relativa all’andamento del prezzo di Bitcoin al termine di luglio, tenendo però conto che qualsiasi previsione può non essere veritiera.

Bitcoin ha subito un’oscillazione classica nella sua chiusura settimanale del 23 luglio. Questo ha dato ai rialzisti di vedere la possibilità di un ritorno al livello di supporto posto a $ 30.000. Tuttavia, il fenomeno è stato di breve durata, con BTC/USD che è tornato sui suoi passi per chiudere la settimana quasi esattamente a 30.000$, poche ore dopo la chiusura della candela settimanale.

L’azione dei prezzi durante la notte è stata ancora più contenuta. Bitcoin mirava ai $29.000 al momento della stesura, come riportato da Cointelegraph Markets Pro e TradingView. Ma nel complesso, la solita range continua a resistere. Mentre la settimana volge al termine, Michaël van de Poppe, fondatore e amministratore delegato della società commerciale Eight, ha evidenziato le “aree critiche” da superare per i rialzisti. “L’area cruciale non è stata sfondata da Bitcoin, quindi continueremo i movimenti laterali”, ha continuato. Il popolare trader Daan Crypto Trades ha, imvece, notato un effettivo passaggio a $30.300 che ha aperto e chiuso contemporaneamente un gap nei futures CME.

Per trarre delle conclusioni effettive si attendono i risultati emersi nella giornata di ieri. Ieri, infatti, si è svolto un evento che ha dominato il quadro macro questa settimana: il FOMC (Federal Open Market Committee) della Federal Reserve. La riunione si è svolta per determinare l’eventuale aumento del tasso di interesse chiave. A differenza del mese scorso, il mercato non ha dubbi sull’arrivo di un rialzo. L‘atteggiamento dei funzionari della Fed li ha portati a prevedere quasi all’unanimità un aumento dei tassi dello 0,25%. Secondo gli ultimi dati dello strumento FedWatch del gruppo CME, la probabilità è ora del 99,8%.

Non ci resta quindi che aspettare ulteriori dati per capire o meno se questo tanto atteso rialzo si avveri.

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