Un nuovo messaggio sta girando all’interno delle e-mail di tantissimi utenti italiani che hanno finito per crederci. La truffa assume questa volta caratteri abbastanza pericolosi, siccome si parla di bambini e pedopornografia.
Invitiamo pertanto tutti a dare un’occhiata all’indirizzo e-mail e soprattutto a ricordare che nessun tipo di autorità notifica provvedimenti del genere tramite un messaggio. In basso c’è il testo per intero proprio per far capire agli utenti di cosa si sta parlando.
Una truffa che fa credere agli utenti di aver infranto la legge, ecco come funziona
Il messaggio in basso a tratti potrebbe far ridere mentre per altri aspetti potrebbe risultare inquietante. La truffa che sta girando fa credere alle persone di aver visitato dei siti dove avrebbero visionato del materiale pedopornografico e relativo ad alcuni bambini. A ricevere il testo tramite e-mail sono state migliaia di persone che hanno provveduto subito a segnalare, mentre altre ci sono cascate contattando l’indirizzo che viene indicato nella mail.
È in quel momento che parte la truffa, siccome i truffatori chiederanno un riscatto fingendosi un’autorità giudiziaria pronta ad estinguere il fantomatico reato contestato all’utente vittima in questione. Ecco il testo:
“Alla tua attenzione:
Sono la signora Lamberto Giannini , Direttore del Dipartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni, Capo della Brigata per la protezione dei minori
Ti contatto poco dopo un sequestro informatico di infiltrazione informatica.
Autorizzato, in particolare in materia di pedopornografia, pedofilia, cyberpornografia, esibizionismo, traffico sessuale dal 2009.
Siete oggetto di numerosi procedimenti legali in vigore:
o Pornografia Infantile
o Pedofilia
o Esibizionismo
o Cyberpornografia
Per tua informazione, la legge n° 2007-293 del 5 marzo 2007 del codice penale aumenta le pene quando le proposizioni, le aggressioni sessuali o gli stupri potrebbero essere stati commessi utilizzando Internet e tu hai commesso i reati dopo essere stato preso di mira internet (sito pubblicitario), poi durante gli scambi di posta elettronica“.