L’uso delle dash cam, o telecamere da cruscotto, sta diventando sempre più popolare tra gli automobilisti italiani. Questi dispositivi, che registrano ciò che accade durante il tragitto, possono fornire una prova video in caso di incidente stradale. Tuttavia, l’uso solleva alcune questioni legali importanti che ogni automobilista dovrebbe conoscere.
Dash cam: sono legali o no?
Innanzitutto, è legale installare una dash cam sulla propria auto in Italia? La risposta è sì, ma ci sono alcune restrizioni. L’art. 141 del codice della strada impone ad ogni conducente di avere il pieno controllo del mezzo durante la guida. Pertanto, la dash cam deve essere posizionata in un punto che non occluda, anche solo parzialmente, la visuale del conducente. In caso contrario, le autorità potrebbero elevare un verbale di contestazione del sinistro.
Inoltre, la questione della privacy è un altro aspetto importante da considerare. Secondo la normativa in materia di trattamento dei dati, i filmati non possono essere liberamente diffusi dal proprietario della videocamera. Se dalle immagini si distinguono persone o targhe, esse vanno oscurate in caso di invio a terzi per proteggere il diritto alla privacy.
Ma quale valore legale ha la dash cam in caso di sinistro stradale? Le dash cam non sono equiparabili alle cosiddette scatole nere che sono installate spesso in accordo con la propria assicurazione. Le dash cam sono genericamente disciplinate dall’art. 2712 del codice civile e hanno un valore di prova pari a quello delle fotografie o dei filmati eseguiti con una normale videocamera. Rappresentano una prova solo nella misura in cui, in un’eventuale azione legale, non siano contestati dalla controparte.
Infine, è importante sottolineare che attualmente le assicurazioni non offrono vantaggi sulla polizza RCA per l’uso delle dash cam. Quindi, sebbene le dash cam possano fornire una prova preziosa in caso di incidente, non dovrebbero essere viste come un modo per ottenere uno sconto sull’assicurazione.