La passione per la numismatica non si ferma alle monete, ma si estende anche alle banconote, e in particolare quelle da 20 euro, che negli ultimi tempi sono diventate oggetto di desiderio per i collezionisti più attenti. Alcune di queste possono infatti raggiungere un valore superiore a quello nominale, spingendo appassionati e collezionisti a offrire cifre considerevoli pur di aggiungerle alle loro raccolte.
Banconote rare: quanto valgono i 20 euro?
Una delle caratteristiche più affascinanti è che circolano liberamente e vengono utilizzate quotidianamente da tutti noi. Senza saperlo, potremmo infatti avere tra le mani una piccola fortuna ogni volta che usiamo una banconota da 20 euro per effettuare un acquisto.
Il valore di una banconota rara dipende principalmente da due fattori: il codice seriale e l’anno di emissione. Tuttavia, per ottenere il massimo valore, le banconote devono essere in condizioni FDS (fior di stampa), ovvero mai circolate e prive di segni di usura.
Tra le banconote da 20 euro più rare e preziose troviamo quelle stampate in minima quantità, destinate al Governatore della Banca Centrale Europea (BCE) e ad altre personalità di rilievo. Questi esemplari presentano caratteristiche uniche: vicino alla filigrana, ad esempio si può notare un numero di serie composto da quattro cifre e la scritta “specimen” in diagonale, leggibile dal basso verso l’alto.
Il pezzo più raro e ricercato tra questi esemplari speciali è quello che riporta la firma del banchiere olandese Wim Duisenberg, primo presidente della BCE. Il valore di queste particolari banconote può variare tra 1.200 e 2.000 euro, a seconda delle condizioni di conservazione e della domanda del mercato.