Tesla è stata costretta a richiamare oltre 363.000 veicoli dopo che la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) ha segnalato problemi di inaffidabilità riguardanti il sistema di guida autonoma Self-Driving Beta, montato su tutti i modelli prodotti dall’azienda di Elon Musk.
Tesla: volano gravi accuse nei confronti dell’azienda
Il richiamo è stato motivato dalla segnalazione che durante l’attraversamento di un incrocio, l’auto potrebbe procedere senza rispettare la segnaletica o i colori del semaforo, effettuare un sorpasso non consentito o non considerare le auto che sopraggiungono nell’opposta direzione di marcia. Fra i problemi riscontrati, anche la possibilità che il sistema di guida autonoma possa non rispettare i limiti di velocità di uno specifico tratto stradale.
Il richiamo coinvolge le Model S, X, 3 e Y prodotte dal 2016 al 2023 e tutte dotate del pacchetto Full Self-Driving (FSD). Tesla ha iniziato a richiamare i veicoli interessati dal 7 febbraio 2023, fornendo un aggiornamento del software over-the-air per risolvere il problema. Secondo l’azienda, non ci sono stati incidenti legati al sistema di guida autonoma che abbiano causato lesioni gravi o decessi.
La NHTSA, in attesa dell’aggiornamento, ha inviato una lettera a tutti i proprietari dei veicoli coinvolti nel richiamo, che dovrebbe giungere entro il 15 aprile 2023. L’associazione continuerà a monitorare che i veicoli interessati vengano messi in sicurezza e il problema venga risolto. La stessa ha poi affermato che il sistema di guida autonoma di Tesla consente ai veicoli di viaggiare attraverso gli incroci in “maniera illegale o imprevedibile” e che un componente dell’FSD potrebbe creare “un rischio irragionevole per la sicurezza dei veicoli a motore basato sull’insufficiente rispetto delle leggi sulla sicurezza del traffico”.