Big Ben, il grande orologio conserva un segreto che nessuno conosce

Paese che vai, monumento che trovi. Se a Roma è il Colosseo a fare da padrone, Londra non sarebbe la stessa senza il Big Ben. Ad ogni modo, ciò che accomuna qualsiasi città del mondo sono i segreti che essa conserva da secoli.

Big Ben: i dettagli del passato sulle lancette

Partiamo da molto lontano, ovvero dal 1834. In quell’anno si verificò un grave incendio che portò alla distruzione del Palazzo di Westminster, in cui risiedeva la sede del Parlamento britannico. Dall’accaduto disastroso l’architetto addetto alla ristrutturazione ebbe la brillante idea di aggiungere un enorme orologio in cima alla Torre di Santo Stefano (St. Stephan Tower), dall’altezza di circa 96 metri. Questa geniale costruzione oggi ha il il nome di Big Ben (anche se prima in realtà era attribuito solamente alla campana nella torre) e in passato suonò per la prima volta il 31 maggio 1859. 

Ma perché si chiama così? Ci sono due teorie: la prima sostiene che la campana si ispirò al nome di sir Benjamin Hall, Commissario dei lavori di Londra, nel 1859; mentre nella seconda ipotesi si pensa che il nominativo sia dedicato a Benjamin Caunt, un pugile dei pesi massimi.

Anche se il Big Ben possiede delle dimensioni surreali, non è il più grande del mondo (Makkah Royal Clock, a La Mecca). Tuttavia anche quello inglese non scherza: ogni quadrante infatti ha un diametro di circa 7 metri, posto a circa 55 metri dal suolo. La lancetta dei minuti arriva a circa 4 metri, mentre quella delle ore è lunga più o meno 2 metri. Rimanendo sulle lancette, sapete che queste un tempo erano di colore blu ma a causa dello smog sono diventate nere?

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