Egitto: una nuova scoperta fa emergere la genialità degli egizi

L’Egitto è una sorgente di fantastiche scoperte, pertanto non c’è da stupirsi se da un momento all’altro dovessero comparire notizie su ritrovamenti preziosi del passato. Stavolta tocca alla tomba più antica del Paese, situata nella famosa necropoli di Qubbet el-Hawa. Questa è stata realizzata seguendo delle regole pazzesche, ma quali?

Egitto: ecco cosa erano in grado di fare con un semplice palo

I ricercatori dell’Università di Malaga (UMA) e dell’Università di Jaen (UJA) hanno dedotto attraverso gli studi che il grande sepolcro sia stato orientato in base al solstizio d’inverno. Che significa? Semplicemente che in quella posizione i raggi del Sole entravano al suo interno arrivando a toccare la statua di un governatore vissuto alla fine della XII Dinastia (intorno al 1830 a.C.), nella città di Elefantina, un’isola al centro del Nilo di fronte ad Assuan.

Ma non solo, perché oltre al simbolismo del solstizio d’inverno legato alla rinascita del defunto alto funzionario, anche il solstizio d’estate aveva i suoi significati. Il primo nominato rappresentava l’inizio del trionfo della luce sull’oscurità, il secondo invece coincideva quasi sempre con la periodica inondazione del Nilo.

Oggi ci chiediamo, come è stato possibile tutto questo? Semplicemente con un palo di due cubiti (lungo circa un metro), un quadrato e delle vesti, con cui l’architetto riuscì a calcolare la posizione della cappella funeraria e l’ubicazione della statua del governatore. Non finisce qui, perché l’addetto alla creazione del sepolcro fu in grado addirittura di calcolare con precisione il suo volume.

“Questo studio dimostra che gli egiziani erano capaci di calcolare la posizione del Sole e l’orientamento dei suoi raggi in maniera perfetta, così da poter progettare i loro monumenti nel miglior modo possibile” hanno concluso gli autori.

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