Con la guerra in atto in Ucraina, il riscaldamento globale e le conseguenti nuove malattie, il futuro inizia a far paura. In una situazione tanto disordinata, una cosa è certa: la seconda guerra mondiale torna come un Déjà vu attraverso lo scioglimento dei ghiacciai e la crescente siccità dei fiumi.
Siccità: i ritrovamenti appartengono alla seconda guerra mondiale
Sono passati più di 80 anni dalla fine della seconda guerra mondiale, eppure nel ventunesimo secolo continuano a riemergere tracce del passato addirittura a 3.090 metri di quota. A Cervinia, dalla fusione di un ghiacciaio, è emerso un proiettile d’artiglieria risalente agli anni ’30. Ovviamente risulta essere in parte ossidato, tuttavia è stato possibile constatarne la lunghezza di 30 centimetri e il diametro di 5. Attualmente la zona è delimitata con le transenne, pertanto è vietato avvicinarsi.
Ma non finisce qui, in Svizzera il 26 luglio lo scioglimento del ghiacciaio Stockji (3.092 metri), ha fatto emergere i resti di un alpinista morto da più di 30 anni. Il 4 agosto, invece il ghiacciaio dell’Aletsch ha restituito un aereo da turismo (un Piper Cherokee), precipitato nel giugno del 1968.
Rimanendo in tema seconda guerra mondiale, il 25 luglio, nei pressi del villaggio settentrionale di Borgo Virgilio vicino alla città di Mantova, è spuntato un ordigno di 450 kg. Trattasi di una bomba inesplosa risalente al 1930. Niente paura però, perché è stata disinnescata in seguito ad un’esplosione controllata. Nella miccia vi erano la bellezza di ben 240 kg di esplosivo. trasportati in una cava nel comune di Medole a circa 45 km di distanza, per poi essere disintegrati.