Che la Terra non goda di buona salute oramai non è più un mistero, i vari report sull’inquinamento e su come quest’ultimo influisca sul clima si susseguono ogni giorno e fanno d’avviso a tutte le istituzioni e governi del mondo che però sembrano ancora abbastanza scettici al riguardo o almeno non mostrano serie intenzioni al prendere provvedimenti.

Ciò che però resta inconfutabile è che la Terra si sta riscaldando, troppo e troppo in fretta, dinamica che presto potrebbe portare al collasso del clima con ripercussioni a dir poco catastrofiche.

A comprovare ulteriormente questa realtà ci pensa la misurazione dei livelli di CO2 effettuata dal Mauna Loa Atmospheric Baseline Observatory della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) ubicato sulla Big Island delle Hawaii, luogo ideale dal momento che lontano da fonti di inquinamento locali.

 

Il valore identico a quello del Pliocene

Il valore raggiunto dalla CO2 a Maggio è pari a 420,99 parti per milione, un valore elevatissimo che non si vedeva di milioni di anni, basti pensare che la concentrazione di CO2 prima dell’era industriale era di 280ppm, dopodiché le azioni umane hanno portato all’immissione di 1,5 mila miliardi di tonnellate di questo gas serra, riportando i valori a quelli che avevamo nel Pliocene di 4,1-4,5 milioni di anni fa, quando anche il mare era tra 5 e 25 metri sopra l’attuale livello medio.

Il 2021 è stato l’anno più nero di sempre, il 2022 sembra però sulla buona strada per riuscire a scalzarlo, il genere umano sta sperimentando livelli di inquinamento mai osservati finora, sebbene tutti ne siano a conoscenza da oltre mezzo secolo nulla è stato fatto per intervenire in modo concreto.

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