Il polverone sollevato (per fortuna) dal Ministero della salute e che vede protagonista la Kinder, ha messo in ombra un’altra serie di pericolosi prodotti ritirati dal mercato. Difatti nelle ultime settimane non si smette di parlare del pericolo a cui si va incontro mangiando i prodotti dell’azienda Ferrero. Eppure non è l’unica minaccia in circolo. Mentre si continua a fare il focus sul cioccolato, scopriamo degli alimenti altrettanto pericolosi per la nostra salute.
Prodotti ritirati: attenti a ciò che mangiate
Peperoncini piccanti della Repubblica Dominicana e dell’India
Tra i cibi più pericolosi giunti in Italia troviamo i peperoncini piccanti provenienti dalla Repubblica Dominicana e dall’India, contaminati da pesticidi irregolari con una percentuale del 20% (Dicofol, Acephate, Permethrin, Chlorfenapyr e Methamidophos).
Bacche di Goji della Cina
Vi sono poi le bacche di Goji provenienti dalla Cina, contaminate da pesticidi irregolari con una percentuale del 13% (Carbofuran).
Riso del Pakistan
Terzo posto occupato dal riso proveniente dal Pakistan, contaminato da pesticidi irregolari con una percentuale del 12.5% (Acetamiprid e Tricyclazole).
Melograni della Turchia
I melograni della Turchia sono al quarto posto con quasi un campione irregolare su dieci: la contaminazione da pesticidi riguarda il 9,1% dei campioni testati (Prochloraz, Acetamiprid, Cypermethrin e Boscalid).
Tè della Cina
Proveniente dalla Cina, il tè contaminato ha una percentuale di pesticidi irregolari dell’8,3% (Buprofezin, Imidacloprid e Lufenuron).
Okra dell’India
Apparentemente sembra una piccola ed innocua zucchina, in realtà è composta da una percentuale di campioni irregolari del 6.7% (Acephate).
Dragon fruit dell’Indonesia
Attenti alla pitaya o dragon fruit dell’Indonesia, contaminato da pesticidi irregolari con una percentuale del 6,7% (Isoprothiolane e Cypermethrin).
Fagioli secchi del Brasile
Una percentuale di campioni irregolari del 6% (Fenpropimorph, Procymidone, Acephate, Propoxur, Methamidophos e Chlorpropham).
Peperoni dolci dell’Egitto
Pericolosi anche i peperoni dolci provenienti dall’Egitto che, come le olive, godono di un regime agevolato a dazio zero da parte dell’Unione Europea. Di questi, il 3,8% è risultato irregolare, data la presenza di Flusilazole, Clofentezine, Propiconazole, Propiconazole, Chlorpyrifos e Formetanate.
Olive da tavola dell’Egitto
Infine le olive egiziane, contaminate da pesticidi irregolari con una percentuale del 3,7% (Profenos).