La straziante quanto inconcepibile guerra tra Russia ed Ucraina continua imperterrita giorno dopo giorno, mentre il numero delle vittime tra civili e militari e soprattutto bambini continua ad aumentare, i grandi dei vari governi continuano a loro volta a cercare una soluzione in grado di portare al cessate il fuoco, obbiettivo primario che però sembra al momento ancora lontano.

Il resto del mondo sta cercando in tutti i modi di frenare l’offensiva del Cremlino, le sanzioni economiche continuano a farsi sempre più aspre ed anche quelle esterne al contesto economico iniziano ad essere importanti, basti pensare a quelle sportive e socio-culturali, elementi che denotano un possibile tentativo di far collassare su se stessa l’iniziativa russa nella speranza che il capo del governo Putin si fermi.

Tutto ciò ha dato inizio a quella che sembra una guerra fredda tra le potenze occidentali e la Russia, fatte di minacce velate e giochi psicologici intenti a frenare le intenzioni dell’altro, basti pensare alla messa in allerta dei sistemi di deterrenza nucleari.

 

La ISS come mezzo di deterrenza

A quanto pare anche la Stazione Spaziale Internazionale, da sempre simbolo della collaborazione dei paesi di tutto il mondo non è esente dal pesantissimo tributo che esige la guerra, se prima infatti la stazione univa culture diverse all’interno di una molteplicità di progetti, ora è diventata oggetto di minacce formulate da parte di Roscosmos – l’agenzia spaziale russa – e in particolare dal suo direttore Dmitry Rogozin, il quale ha dapprima ricordato che il controllo dei motori della ISS è in mano alla Russia, per poi pubblicare sul proprio profilo Twitter addirittura una mappa dei possibili punti di schianto della ISS al suolo.

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