La nostra era dal punto di vista tecnologico vede come protagonista gli sforzi da parte della comunità scientifica nel mondo fatto di ricerca verso le fonti di energia pulita, all’interno del quale domina incontrastato il pensiero rivolto verso l’energia nucleare da fusione di ioni leggeri, la stessa reazione che consente al nostro Sole di brillare ma l’opposta di quella che alimenta le attuali centrali nucleari ad uranio.

Attualmente sono a cantiere numerosi progetti nel tentativo di dominare una reazione che porta con se temperature nell’ordine di milioni di Celsius, gli indiscussi protagonisti in tal senso sono i supermagneti tokamak, in grado di generare un campo a forma di ciambella in grado di contenere il plasma e le temperature mostruose.

Questi magneti costituiscono la soluzione ma allo stesso tempo l’ago da controbilanciare nell’equazione energetica della reazione, se infatti da un lato consentono di contenere le temperature mostruose, da un lato per funzionare hanno bisogno di una quantità di energia mostruosa che, per consentire una fusione nucleare commerciale, non deve superare quella prodotta dalla reazione stessa.

 

L’intelligenza artificiale domina il plasma

I ricercatori dello Swiss Plasma Center, uno dei pochi centri al mondo in grado di fruire di un reattore Tokamak funzionante, hanno recentemente, grazie ad una collaborazione con gli sviluppatori di Deepmind, messo in funzione il reattore dominato però dall’IA, prima in un ambiente simulato e poi, grazie ai risultati davvero incoraggianti, a reattore acceso, riuscendo a dominare addirittura due plasma distinti, cosa che ha liberato le machine dall’elaborazione di calcoli complessi dal momento che l’IA ha letteralmente modulato i magneti superconduttori.

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