Negli scorsi giorni Apple ha dato l’ok agli sviluppatori di poter inserire, all’interno del proprio App Store, alcune applicazioni “nascoste”. Per la precisione, gli sviluppatori potranno ora di impostare il contenuto come non in elenco e decidere di renderlo raggiungibile soltanto da link diretto.

In questo modo andranno a creare app nascoste. Qualcosa di molto simile a quanto già avviene da tempo su YouTube con i filmati. Questa nuova capacità riservata ai creatori di contenuti digitali si rivolge alle app che necessitano di un periodo di test limitato oppure per quelle legate a eventi speciali e quindi si nascondono alla vasta platea pubblica senza rimanere completamente inaccessibili. Scopriamo insieme maggiori dettagli.

 

App Store: ora si potranno inserire anche le “app nascoste”

Come raccontato sulla pagina ufficiale sul portale Apple dedicato agli sviluppatori, le app non in elenco non appaiono nelle varie liste di categorie, nelle app consigliate, nelle classifiche e non possono esser cercate col motore interno nemmeno se si conosce il nome esatto. La chiave per atterrare sulla pagina del software e scaricarla sul proprio dispositivo è dunque quella del link che dunque può essere condiviso dallo sviluppatore oppure da un altro utente che ne è a conoscenza. Il link può essere utilizzato su App Store così come sulle piattaforme Apple School Manager per l’istruzione o Apple Business Manager per le aziende.

Il primo scenario che porta uno sviluppatore a nascondere la propria app dall’elenco è quella di un test preliminare prima di pubblicizzare e condividere la propria creazione. Il secondo caso è quello di app sviluppate in modo specifico per eventi speciali, presentazioni oppure appuntamenti su vari giorni: sono utilità che per esempio includono mappe, calendario, schede e altro materiale informativo. Oppure possono essere software legati a organizzazioni specifiche così come risorse per dipendenti di una società o studenti di un istituto.

È ora possibile togliere dall’elenco pubblico app anche già pubblicate, non soltanto quelle nuove. Gli sviluppatori dovranno fare specifica richiesta a Apple e anche i successivi aggiornamenti rimarranno riservati, finché si deciderà di passare alla distribuzione pubblica.

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