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In Italia, dall’inizio delle vaccinazioni con i vaccini Covid-19 fino al 26 maggio 2021 sono stati registrati in tutto 328 segnalazioni di decessi, nello specifico decessi collegati in un modo o nell’altro proprio a tali trattamenti. La percentuale delle segnalazioni sono molto diverse tra i quattro vaccini approvati nel nostro paese e i due che spiccano sono Pfizer e Moderna.

Se da un lato si sono demonizzati i vaccini di AstraZeneca e Johnson & Johnson a causa del rischio di coaguli di sangue, i due vaccini a mRNA hanno comunque avuto numeri importanti. A livello di effetti collaterali, per esempio, Pfizer è risultato in senso assoluto e relativo alle dosi somministrati quello che ne ha causati di più. Per i decessi la situazione è più complessa.

Pfizer e Moderna contro AstraZeneca e Janssen: i decessi segnalati

In numeri assoluti Pfizer e Moderna sono stati accostati a rispettivamente 213 e 58 decessi. Se si parla di un tasso ogni 100.000 dosi somministrate si parla quindi di un rateo di rispettivamente 0,96 e 1,99. Come si può vedere, il secondo dei due vaccini ha un tasso quasi doppio, ma fa riferimento anche al fatto che è stato somministrato a molto soggetti a rischio. I due vaccini a vettore virale hanno registrato entrambi un rateo di 0,79.

Del totale delle segnalazione, quindi 328, solo 225 sono stati studiate approfonditamente per cercare di capire quando il vaccino abbia influito. Il risultato è che il 57,8% risulta non correlabile, il 36,9% indeterminato, il 3,6% inclassificabile e l’1,8% correlabile; quest’ultimi sono 4. In questo caso però non si quali decessi siano collegabili a quali vaccini, Pfizer o Moderna che sia.

Un aspetto da sottolineare che è che il rateo totale in Italia è di 1,01 ogni 100.000 dosi somministrate. È tra i più bassi di Europa dove il Regno Unito ha registrato 2 casi ogni 100.000 dosi, ma facendo un uso massiccio di AstraZeneca rispetto a Pfizer. Al tempo stesso la Svizzera ha un tasso di 2,3 proprio con quest’ultimo e Moderna.

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