luce

Malattie neurodegenerative è un termine generico utilizzato per indicare una serie di condizioni patologiche che colpiscono soprattutto i neuroni. Si tratta di malattie debilitanti e non curabili che determinano la progressiva degenerazione e/o la morte delle cellule nervose con un conseguente, ed inevitabile, declino delle funzioni cognitive del soggetto. Ad oggi, esistono delle cure palliative per queste malattie che, pertanto, non prevedono una risoluzione del problema, ma soltanto un rallentamento del decorso clinico della patologia. Alcuni scienziati, però, hanno dimostrato come la stimolazione con la luce  possa rappresentare una promettente strategia di trattamento delle malattie neurodegenerative.

A presentare questa incredibile possibilità è uno studio pubblicato sulle pagine della prestigiosa rivista scientifica Chinese Medical Journal. La ricerca in questione riporta la firma di un team di scienziati della Soochow University (Cina). Nello specifico, nel loro lavoro i ricercatori cinesi propongono la stimolazione con la luce come trattamento dei disturbi neurodegenerativi come, ad esempio, la malattia di Alzheimer, il morbo di Parkinson e i disturbi cognitivi come quelli del sonno. Già in passato la stimolazione con la luce era stata proposta come strategia di trattamento di tali patologie, ma oggi, questa proposta vuole concretizzarsi.

La terapia della luce permette di riequilibrare il ritmo circadiano

La terapia della luce prevede l’esposizione del paziente alla luce naturale oppure a quella artificiale a diverse lunghezze d’onda. Tale esposizione influirebbe, positivamente, sulla funzione neurologia del soggetto. Ma questa, non è una novità, in quanto la maggior parte delle nostre funzioni corporee si sa essere regolata da quelli che chiamiamo “ritmi circadiani”. Si tratta di una sorta di orologio biologico che controlla i nostri ritmi vitali tramite l’ipotalamo. In quest’ultimo, sono espressi alcuni geni fondamentali per regolare questi ritmi. Nel momento in cui questi geni non vengono espressi correttamente, potrebbero insorgere disturbi neurodegenerativi.

Gli stimoli della luce sembrano, in qualche modo, resettare questo orologio biologico interno ripristinando, anche se non totalmente, i ritmi circadiani normali alleviando, dunque, i sintomi causati da malfunzionamenti. Ad oggi, la stimolazione con la luce si trova ancora in una fase di applicazione pre-clinica ma, chi lo sa, in futuro, potrebbe diventare un trattamento d’elezione per le malattie neurodegenerative. Un’alternativa sicura e, allo stesso tempo, economica.

FONTEChinese Medical Journal
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