Tasse

Tutti sapevano che le conseguenze della crisi di questa pandemia sarebbero presto arrivate a bussare. Questa volta dietro alla porta c’è l’Unione Europea insieme a quattro nuove tasse con l’obbiettivo di finanziare il Recovery Plan. Ecco quali sono e cosa comporteranno.

 

L’Unione Europea fa partire quattro nuove tasse per finanziare il Recovery Plan

Sono ben quattro le tasse che il Consiglio Europeo ha disposto per finanziare il Recovery Plan. Nello specifico si traducono rispettivamente in una tassa sui rifiuti, una tassa sulle società, un’imposta sulle emissioni di CO2 e, dulcis in fundo, una semplificazione dell’Iva.

Si sta parlando di un gettito complessivo di circa 22 miliardi che arriverà dall’imposizione di queste quattro nuove tasse. “Ora ci assicureremo che il debito sia ripagato da giganti della tecnologia, evasori fiscali, grandi inquinatori stranieri e altri che beneficiano del nostro mercato unico ma non contribuiscono in modo equo alla nostra prosperità e alla protezione del nostro pianeta”. Così ha dichiarato l’eurodeputata francese Valerie Hayer chiarendo gli obbiettivi di questa decisione.

 

Quali sono le nuove imposte in arrivo?

Sono quindi quattro le tasse che l’Unione Europea ha deciso di introdurre con il Consiglio Europeo del 14 gennaio.

  1. Semplificazione dell’Iva. L’Ue ha previsto riduzioni fino al 20% circa delle percentuali che gli Stati membri trattengono come spese di riscossione sui dazi doganali.
  2. Plastic Tax. Si è stabilito un contributo nazionale che ogni Stato membro deve riconoscere in base ai rifiuti, anche di plastica, che non vengono riciclati. Il costo di queste tasse sui rifiuti dovrebbe ammontare a circa 0,80 euro al chilo.
  3. Quote di emissioni. Si parla di un 20% dei ricavi dalle aste del sistema Ue di scambio.
  4. Imposta sulle società. Ogni Stato dovrà tassare al 3% gli utili che gli spettano sull’aliquota d’imposta nazionale.

Sicuramente si ripercuoteranno anche sulle tasche dei cittadini italiani. Comunque la scelta di alcune di queste tasse dimostra una lotta ai cambiamenti climatici. L’Europa sta ormai cavalcando l’onda delle basse emissioni e molte scelte in campo economico lo stanno dimostrando. Basti pensare agli incentivi previsti per l’elettrico.

 

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