Asteroide: non è finita qui, un nuovo corpo celeste toccherà la TerraIl periodo non è sicuramente dei migliori con il Coronavirus che minaccia la nostra salute fisica e psicologica. Importanti sono le ripercussioni a livello economico globale ma quando si parla di sicurezza planetaria i soldi vengono meno. La missione anti-asteroide denominata Hera converge in un comune investimento da 129,4 milioni di euro volto a studiare consolidare un piano per deviare il meteorite.

Le agenzie euro-americane NASA- ESA non baderanno a spese per portare a termine un’impresa da cui dipende la sicurezza di tutti. Nonostante i buoni propositi è impossibile non notare l’alone id preoccupazione che permea tra i Big dell’interspazio. Ruolo determinante ai fini della buona riuscita della missione sarà quello dell’Italia Ecco come si procederà.

 

Asteroide in arrivo ma è tutto pronto per deviarlo in tempo prima dei danni

La possibilità di un impatto stimata per il nuovo asteroide impensierisce non poco gli alti dirigenti delle agenzie di sicurezza spaziale. Si è giunti al punto di richiedere la comune attenzione di nazioni come Lussemburgo, Portogallo Repubblica Ceca, Romania e Spagna. Al Bel Paese spetta il compito di costruire un complesso trasmettitore che faccia da ponte tra noi e la materia rocciosa pronta ad impattare la nostra superficie. Servirà per interpretare i segnali dallo spazio allo scopo di carpire informazioni essenziali per distanza, traiettoria e caratteristiche morfologiche del meteorite.

Franco Ongaro – direttore della Tecnologia, ingegneria e qualità dell’Esa e responsabile del centro per la scienza e la tecnologia dell’Esa (Estec) – riferisce:

«il nuovo accordo è estremamente significativo perché corona l’idea di Andrea Milani, proposta molti anni fa.

Sull’idea di Milani la Nasa ha organizzato una missione e ci ha chiesto di partecipare. È una missione fondamentale perché stiamo aumentando la capacità di scoprire e edere nuovi asteroidi ed è la prima volta che nella realtà si prova a deviare la traiettoria di un asteroide: vogliamo vedere se ci riusciamo e se in futuro saremo in grado di farlo.

La nostra tecnologia fornirà dati essenziali agli scienziati per stabilire una strategia di difesa del Pianeta».

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