Crisi in agguato anche per i colossi statunitensi della tecnologia

Negli ultimi anni le cosiddette “Big Six”, il top delle aziende statunitensi formato dal gruppo composto da Apple, Alphabet, Amazon, Meta, Microsoft e Nvidia, hanno dominato dall’alto il mercato globale della tecnologia, con una crescita costante nel tempo.  registrando una crescita costante e robusta. Per quanto sembrino inattaccabili, gli analisti hanno ora un diverso parere sulla loro forza. Secondo gli esperti di UBS Global Research, tali società potrebbero essere vicine ad un periodo più incerto per la tecnologia, avente con pressioni cicliche che avverranno nei mesi a venire.

L’agenzia ha effettuato nuove ricerche che hanno poi evidenziato un possibile significativo calo per le Big Six. Questi risultati hanno riportati ad una revisione delle previsioni passate ed è basata perlopiù sulla difficoltà dei confronti e sulle problematiche che gravano sui titoli della tecnologia più potenti al mondo. Per Jonathan Golub di UBS, il recente rialzo dei rendimenti obbligazionari e i dati economici statunitensi più forti, uniti all’incertezza sulle future politiche della Federal Reserve, contribuiscono ad influenzare negativamente i titoli solitamente valutati altamente. Le prospettive di crescita degli utili per azione (Eps) dovrebbero subire un calo del 15,5% nel primo trimestre del 2025, rispetto al 42,2% stimato per lo stesso periodo di quest’anno.

Le quattro ondate che hanno colpito i Big Six della tecnologia

La domanda di prodotti tecnologici ha subito negli anni quattro ondate cicliche, stimolando inizialmente una forte crescita degli utili per le Big Six della tecnologia grazie alla crescita della domanda dei device (con l’implementazione dello smart working), dello shopping online e degli scambi di opinione sui social. Attraverso il progressivo allentamento delle restrizioni e la riapertura economica, la domanda si è stabilizzata, portando poi ad una una diminuzione nel 2022. Il 2023 ha visto poi un temporaneo recupero. Per Golub, gli utili sono però destinati a stabilizzarsi ben presto, con una normalizzazione entro il terzo trimestre del 2024.

Gli analisi di UBS credono che le altre aziende tecnologiche meno “forti” riusciranno invece ad assistere ad una crescita degli Eps vicina al 26% entro il primo trimestre del 2025. Ciò suggerisce che potrebbero nascere nuove opportunità di investimento nella tecnologia al di fuori delle Big Six non valutate in precedenza.

Articolo precedenteIn Giappone una macchinetta automatica vende anche CPU Intel
Articolo successivoGUIDA: come evitare di cadere in una TRUFFA phishing