Facebook ha rimosso un post del presidente americano Donald Trump in cui affermava falsamente che il Covid-19 è meno pericoloso dell’influenza. Il lungo post ha infranto le regole di Facebook per combattere la disinformazione sul Coronavirus.

Lo stesso post è ancora presente su Twitter, sebbene sia stato nascosto da un avviso che indica che potrebbe essere pericoloso. Gli utenti devono fare clic su un collegamento per confermare che desiderano visualizzare il tweet prima di poterlo leggere. “Questo Tweet ha violato le regole di Twitter sulla diffusione di informazioni fuorvianti e potenzialmente dannose relative al COVID-19″, si legge nell’avviso. “Tuttavia, Twitter ha stabilito che potrebbe essere nell’interesse del pubblico che il Tweet rimanga accessibile”.

Nel post incriminato, Trump suggerisce che l’influenza potrebbe essere più letale del Coronavirus e che ulteriori periodi di lockdown e misure preventive sarebbero sbagliati. Mentre l’influenza continua a dimostrarsi fatale, il Covid-19 ha un tasso di mortalità notevolmente maggiore rispetto all’influenza. Trump ha anche diffuso false affermazioni che suggeriscono che il tasso di mortalità a causa dell’influenza è “a volte superiore a 100.000“. L’ultima volta che molti americani sono morti a causa dell’influenza è stato nel 1968, durante una grave pandemia.

Facebook e Twitter contro il presidente Donald Trump per combattere la disinformazione sul Covid-19

“La stagione influenzale sta arrivando! Molte persone ogni anno, a volte oltre 100.000, e nonostante il vaccino, muoiono di influenza”, scrive Trump, “Chiudiamo il nostro Paese? No, abbiamo imparato a conviverci, proprio come stiamo imparando a convivere con il Covid”. Il post di Trump provoca ovviamente reazioni forti e critiche da parte di esperti, compresi i medici. Un documento pubblicato a maggio, sulla rivista JAMA Internal Medicine, ha smentito meticolosamente informazioni come quelle appena diffuse dal presidente americano.

Sia Twitter che Facebook hanno lottato per affrontare sia la disinformazione concerne il Coronavirus che i post potenzialmente fuorvianti di Donald Trump. Ognuno ha lanciato nuove politiche nel tentativo di affrontare entrambi, sebbene abbiano continuato a ricevere critiche. I tentativi di entrambi i social network di reprimere i post del presidente hanno portato a una continua situazione di stallo tra Twitter, Facebook e Donald Trump. Il presidente ha ripetutamente minacciato di introdurre nuove normative che renderebbero più difficile il funzionamento delle piattaforme social, spesso sulla scia di nuove controversie.

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