Bonus vacanze-attenti

Nel calderone dei bonus stanziati dal governo per sostenere le necessità di un Paese in difficoltà, quello concesso per consentire le vacanze pare abbia avuto un grande successo. A dimostrarlo sono i numeri, visto che secondo l’Agenzia delle Entrate sono state oltre 5.400 famiglie a spendere il sussidio presso le strutture convenzionate. Per la precisione i bonus vacanze erogati sono più di 306.523, un valore destinato a crescere visto che si potranno spendere fino al 31 dicembre 2020.

Proprio per il grande seguito che il sussidio ha avuto tra i cittadini, l’Agenzia delle Entrate ha deciso di inoltrare alcuni chiarimenti in merito al suo utilizzo. In primis sottolineando quali siano le strutture ricettive presso le quali il bonus è spendibile. Dai villaggi agli hotel, passando per residence e pensioni, il sussidio si può utilizzare con una notte minima di soggiorno e solo nel caso in cui il titolare della struttura non svolga occasionalmente questo tipo di attività. Ad esempio non è spendibile presso case vacanze o b&b dove il proprietario lavori con intermittenza e senza le necessarie autorizzazioni amministrative.

Cosa bisogna sapere prima di spendere il bonus vacanze?

Inizialmente l’iniziativa del bonus vacanze sembrava essere presa scarsamente in considerazione dalle strutture turistiche che temevano di non riuscire ad anticipare il sussidio per conto dello Stato. Ad oggi invece numerosi alberghi e villaggi hanno aderito alla proposta e proprio per questo occorre fare chiarezza su alcuni aspetti. Innanzitutto è bene sapere che il bonus è utilizzabile anche se la prenotazione delle struttura avviene attraverso l’agenzia di viaggi o il tour operator. L’importante è che a rilasciare fattura per l’avvenuto soggiorno sia comunque la struttura stessa e non l’agenzia.

Il bonus è altresì spendibile per il servizio spiaggia, purché non compaia come una voce singola. Nella fattura rilasciata dall’albergo il totale deve comprendere l’uso di ombrellone e lettini che non possono essere avulsi dalle spese del soggiorno. In ogni caso il bonus non può superare la spesa e deve essere utilizzato presso una sola struttura in un’unica volta. Qualora la struttura prescelta non lo accetti, si ha comunque diritto al 20% del credito d’imposta da richiedere a fronte della fattura rilasciata dal luogo del soggiorno.

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