Navigando in rete avrete sicuramente sentito parlare (molto) di Signal, una applicazione di messaggistica istantanea comparsa recentemente sul Play Store e sull’App Store, ed in grado di raggiungere milioni di download in pochissimo tempo.

La motivazione legata ad una così rapida diffusione si concentra principalmente sulla privacy, gli utenti al giorno d’oggi sono davvero molto attenti ai propri dati personali (anche se dopo li condividono sui social network) e, in seguito agli scandali con relativi furti di informazioni, alcuni sviluppatori italiani hanno voluto realizzare un’applicazione che garantisse la sicurezza assoluta.

Da questa idea è nata Signal, un’app di messaggistica istantanea che, di base almeno, garantisce esattamente le stesse funzionalità delle rivali WhatsApp Telegram, quindi invio/ricezione di messaggi testuali, di immagini, memo vocali, videochiamate, chat di gruppo e similari; con l’aggiunta di possibilità di personalizzazione, come l’installazione di temi specifici, l’utilizzo di GIF e adesivi, l’impostazione di scorciatoie da tastiera e l’invio di messaggi con timer di autodistruzione.

 

Signal: la nuova applicazione di cui tutti parlano

Ciò che rende Signal davvero speciale è la crittografia dei messaggi, il sistema utilizza l’algoritmo Double Ratchet, questi garantisce la condivisione bilaterale della chiave segreta, offrendo quindi la possibilità al solo destinatario di decriptazione del messaggio inviato.

In aggiunta, l’app utilizza un sistema di protezione che si basa sul calcolo Diffie-Helmann, il cui scopo è quello di mescolare chiavi derivate, riuscendo complessivamente a rendere praticamente illeggibili i messaggi inviati.

La sicurezza è totale, tanto che Edward Snowder Jack Dorsey, quest’ultimo è il CEO di Twitter, ne hanno elogiato le misure intraprese per difendere i dati degli utenti.

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