Negli ultimi anni la pubblica amministrazione ha subito una notevole digitalizzazione. Lo Stato ha concentrato gli sforzi soprattutto nella lotta all’evasione fiscale. Di conseguenza i debitori sono finiti nel mirino del fisco e, con i nuovi mezzi a disposizione, indivuduarne i beni è diventato più semplice. Bisogna fare particolarmente attenzione ai pignoramenti che con l’utilizzo della rete non sono mai stati così veloci. Per quanto riguarda i pignoramenti infatti, l’ufficiale giudiziario può accedere telematicamente per individuare eventuali beni del debitore, questo grazie all’articolo 492/bis del Codice di procedura civile.
L’ufficiale giudiziario, via web, può ridurre drasticamente i tempi di ricerca accedendo all’Anagrafe Tributaria, all’Anagrafe dei rapporti finanziari e al Pubblico registro automobilistico. Inoltre può accedere ai registri immobiliari e alle banche dati degli Enti Previdenziali, per scoprire eventuali indennità, assegni e qualunque altro tipo di assistenza percepita dal debitore. La consultazione può avvenire solo se autorizzata dal Tribunale dove il debitore risiede o è domiciliato.
Via Web è tutto più veloce
Fino a qualche anno fa, individuare i beni del debitore e contattarlo via posta ordinaria per la notifica richiedeva tempi in alcuni casi Biblici. Oggi, utilizzando il web, una volta individuati i beni da pignorare viene inviata una Pec con l’indicazione del bene da sequestrare che vale, a tutti gli effetti, come una notifica ufficiale. Attraverso la Pec si esorta il debitore a non disporre del bene oggetto del pignoramento, secondo quanto prevede la norma 546 del Codice di Procedura Civile.
L’Ufficiale Giudiziario, oltre ai beni, può esercitare lo stesso potere sulle somme in denaro. Può prendere visione del conto corrente bancario del debitore e bloccarne la liquidità fino al saldo della somma dovuta. Nel caso in cui il debito non venga saldato nei tempi previsti, può imporre alla banca del debitore di effettuare un bonifico verso quella del creditore.