antenne 5g bruciateLa disinformazione è divenuta ormai una malattia incurabile specialmente per quanto riguarda il caso 5G. Secondo voci prive di fondamento scientifico è stata diffusa online e presso i media la fake news riguardante una solo presunta correlazione tra antenne mmWave e Coronavirus.

In località come il Regno Unito gruppi di manifestanti hanno dato libero sfogo alla propria ignoranza incendiando interi apparati di trasmissione. I tafferugli si sono riproposti a chiazze su tutte le zone nevralgiche del picco tecnologico terrestre. Ma la verità è che in Italia, come in tutti gli altri Paesi del Mondo, il rischio cancro e malattia non è verificato. Anzi, nuovi dati confermano esattamente una condizione opposta per TIM, WindTre, Vodafone, Iliad e Fastweb. Non crediamo alle parole ma basiamoci sui fatti e vediamoli prima di fasciarci la testa con astruse teorie della cospirazione.

 

Il 5G è un male e in quanto tale deve essere debellato prima che faccia danni: l’ignoranza ci mette la faccia, ecco la verità

La massima espressione del progresso tecnologico in chiave mobile networking si configura con la nascita della rete 5G. Velocità, portata e latenza si adeguano a nuovi canoni di servizio, ora ingiustamente temuti da chi reputa tale tecnologia troppo potente per essere assorbita dalla popolazione.

Per portare il segnale vengono utilizzate le attuali frequenze in prestito al Digitale Terrestre unitamente alle portanti sui 3.7 GHz ed alle più veloci 26 GHz cosiddette “onde millimetriche”. Scongiurate gli infondati timori per l’uso delle soluzioni 700/3700 MHz (in attivo da decenni senza mai problemi) molti si sono accaniti contro l’uso dei ripetitori ad altissima frequenza. In gioco vi sarebbe un elevato livello di radiazioni considerate nocive a priori ma senza un giustificato motivo.

Sulla base di alcuni studi fatti da specialisti, invece, le soluzioni di connettività di quinta generazione non pregiudicano la salute ed anzi riportano problemi di irradiazione minori rispetto all’attuale soluzione 4G tanto richiesta da coloro che fino a qualche mese fa non potevano permettersela causa limitazione al 3G. Quest’ultima rete, per via della sua scarsa usabilità, verrà spenta dai gestori garantendo ulteriormente il rispetto della sicurezza contro l’esposizione massiva alle onde elettromagnetiche.

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