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Un’esperta informatica specializzata in algoritmi e matematica sostiene che gli assistenti vocali Alexa e Google sono dei possibili spioni che potrebbero rivoltarsi contro di noi. La dottoressa Hannah Fry ritiene di doverli trattare per quello che sono, ovvero assistenti dotati d’intelligenze artificiali di cui non abbiamo il controllo, e ritiene che usarli nelle camere da letto o in bagno è sconsigliato.

Come associata all’University College di Londra, in un intervento pubblico ha dichiarato:penso che ci siano alcuni spazi nella casa, come la camera da letto ed il bagno, che dovrebbero rimanere completamente privati. Questa tecnologia è attivata da una parola chiave, ma continua a registrare per un breve periodo di tempo successivo. La gente lo accetta con leggerezza, ma bisognerebbe rifletterci su“.

 

Alexa e Google vi spiano: meglio lasciarli fuori dalla camera da letto

Questa raccomandazione suona un po’ fuori contesto in un clima in cui gli assistenti vocali stanno man mano diventando insostituibili per molte persone e registrano record di vendite. Tuttavia, se ancora una volta ce ne fosse il bisogno, facciamo troppo affidamento su tecnologie di cui non abbiamo la benché minima idea di cosa sono capaci a nostra insaputa.

Tanto è vero che il tema della riservatezza ed il trattamento dei dati sensibili raccolti dagli smart speaker sta generando dibattiti da noi come oltreoceano. In merito, la dottoressa Fry ha studiato le registrazioni ottenute da aziende tecnologiche come Amazon o Google e solo dopo averle esaminate ha lanciato l’allarme.

Pertanto, meglio pensare bene a dove posizionare gli smart speaker in casa, magari tralasciando camere da letto o bagni.

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