Attualmente la rete 4G è lo standard di connessione maggiormente utilizzato su scala nazionale. La connessione, immessa sul mercato circa 10 anni fa, ha riscosso un forte successo soprattutto per il sensibile miglioramento nella velocità e nella stabilità della rete.

In attesa che anche in Italia sia attivato il 5G per gli utenti privati, dopo l’attivazione già avvenuta negli scorsi mesi per le aziende e le industrie, ci si deve ancora fondare prevalentemente sul 4G – o 4.5G, grazie alla sua recente introduzione – per potersi garantire una buona connessione mobile.

D’altra parte, il 4G potrebbe non rivelarsi così sicuro come si credeva. Una falla nei protocolli di paging, infatti, avrebbe rivelato la possibilità di accedere ai dati telefonici di moltissimi clienti. Gli hacker, attraverso un bug del sistema, potrebbero quindi accedere al registro chiamate, ai messaggi e perfino alla localizzazione del dispositivo. In questo modo si potrebbero letteralmente “stalkerare” gli utenti, andando a seguirne passo passo i movimenti basandosi sulla posizione del dispositivo.

Falla nel 4G: potrebbe essere un pertugio per gli hacker che si vogliano infiltrare negli smartphone degli utenti

Va da sé che il rischio che si corre è realmente alto: la posta in gioco, infatti, potrebbe anche comprendere dati molto sensibili, come nomi utente e password – ad esempio legate al conto corrente. Qualora abbiate trascritto questi dati per messaggio (il problema non riguarda infatti i servizi come Apple Pay o Google Pay) o sulle note dello smartphone, essi potrebbero essere intercettati e finire nelle mani sbagliate.

Ma come avviene tutto questo? Facendo in modo che lo smartphone si connetta ad una rete percepita come sicura, ma che in realtà è sotto il controllo dei malfattori. Bisogna quindi prestare massima attenzione alla sicurezza delle reti a cui ci si intende appoggiare, pena la possibilità di consegnare i propri dati sensibili direttamente nelle mani degli hacker.

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