5g

Il mondo è pronto all’arrivo definitivo del nuovo standard per le telecomunicazioni, il 5G sui mercati di tutto il mondo. Si prospetta una rivoluzione vera e propria, che andrà a modificare il nostro quotidiano e le nostre azioni più basilari.

A farla da padrone sarà l’IoT. Di fatto molti più dispositivi saranno connessi alla rete e fra di loro, dialogando in una maniera mai vista prima d’ora con tempi di risposta tendenti allo 0. Ma cosa significa ciò? Vuol dire che la latenza della nuova rete sarà quasi nulla e questo permetterà operazioni in tempo reale: dalla smart home, alla domotica industriale, fino alle applicazioni mediche. Si prospettano nuovi scenari che cambieranno anche il lavoro delle persone e che potrebbero perfino salvare innumerevoli vite.

Ma qual è il contro di tutto ciò? Si teme che, considerando il fatto che vi sarà una connessione H24 sempre attiva e potente sul territorio mondiale, vi saranno numerose celle ed infrastrutture. Ed è tutto vero. Ma tranquilli: non c’è da aver paura, perché gli studi finora condotti non hanno evidenziato rischi legati alla maggior quantità di radiazioni. Il motivo è molto semplice, seppur non bisogna semplificare il discorso, che meriterebbe un altro tipo di riflessioni, ma molto più tecnico e di carattere scientifico.

5G: la connessione è veramente così sicura?

Partendo dalle bande di frequenza della nuova rete 5G, avremo una nuova banda a 3.6 GHz e altre che viaggeranno intorno ai 25 GHz. La connessione raggiungerà picchi di 1 GB/s (all’inizio, perché poi è destinata ad aumentare), e una latenza di 4 ms, seppur gli scienziati stanno lavorando per portarla vicina allo 0. Ad una prima occhiata, ciò preoccuperebbe per una possibile pericolosità delle onde radio per il corpo umano.

Nonostante l’AIRC abbia definito l’esposizione alle onde elettromagnetiche come una “possibile situazione cangerogena” nel lontano 2011, attualmente gli studi rivelato soltanto una flebile e labile correlazione positiva per il glioma e neurinoma dell’acustico. Ma non si parla di tumori ad altre zone del corpo.

Tuttavia questa osservazione dichiara che ci potrebbe essere un’eventuale patologia, seppur non è stata dimostrata. Si definisce “possibile” e non “probabile” proprio per attestare un rischio non troppo elevato della questione. Ad ogni modo, c’è da star tranquilli per il momento. Gli scienziati stanno lavorando duramente per far sì che la rete, una volta immessa sul mercato, non presenti il minimo rischio per la salute dell’uomo.

FONTErepubblica.it
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