nube-radioattiva

Nell’autunno di due anni fa si è diffusa nel cielo una misteriosa nube radioattiva di Rutenio-106 che ha destato scalpore e preoccupazione fra le comunità. E’ stata la prima apparizione di un evento simile dai tempi del disastro nucleare di Chernobyl. Tanta la paura ma fortunatamente la concentrazione del materiale era così bassa da non aver rappresentato un rischio concreto per la salute degli esseri umani. Nonostante ciò, l’interesse per le cause del fenomeno era più alto che mai.

Secondo le prime ricostruzioni a seguito delle indagini, l’incidente avrebbe avuto inizio in un impianto nucleare celato fra i monti Urali, in Russia. Nonostante ciò la Nazione non ha mai verificato la questione. Senza prove concrete ma con supposizioni e indizi, bisogna ancora rimanere nella fascia dell’ipotetico. E’ di qualche settimana fa però, la ricerca controfirmata da più di 70 scienziati provenienti da tutto il mondo (molti dei quali sarebbero esperti dell’ARPA della Lombardia e del Friuli Venezia Giulia) che avrebbero spiegato le motivazioni di una tale supposizione.

L’incidente che ha generato la nube radioattiva avrebbe avuto luogo in Russia

Il giorno in cui i tecnici dell’ARPA hanno scoperto in Italia i livelli del Rutenio-106 nell’aria, è stato il 2 Ottobre del 2017. Tuttavia non ci si è posti paura e preoccupazione per dei livelli così bassi dell’isotopo. Sono stati monitorati allo scopo di seguirne i progressi.

Sono stati allertate tutte le aziende che si occupano di studiar i livelli di radioattività nell’aria, il Ring of Five e si è scoperto che la presenza del Rutenio-106 è stata osservata anche nelle altre Nazioni europee. Dall’analisi della concentrazione del metallo inoltre, si sarebbe scoperta la provenienza.

Capendo che i valori salivano man mano che ci si spostava verso l’Est, gli scienziati son riusciti a ipotizzar che il rilascio dell’isotopo sia avvenuto in seguito ad un guasto in una fabbrica russa ad Est dell’Austria e della Repubblica Ceca. Scendendo nel profondo, si è ipotizzata la responsabilità di ciò all’azienda Rosecom, che tuttavia, ha smentito il tutto, venendo coperta dalla Russia stessa.

FONTEbusinessinsider.com
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