Apple

Apple è stata recentemente accusata dalla società israeliana Corephotonics, che realizza tecnologia per fotocamere, di aver usato consapevolmente la sua tecnologia per realizzare la doppia fotocamera sui propri iPhone.

L’accusa è stata presentata presso il Tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto settentrionale della California, dove ha sede il colosso della Mela. Scopriamo insieme tutti i dettagli.

 

Apple accusata, nuovamente, di aver rubato un brevetto

Corephotonics rivendica la violazione di ben dieci brevetti che riguardano i metodi di implementazione di sistemi a doppia fotocamera nei dispositivi portabili. In parole povere si tratta della tecnologia relativa all’hardware di imaging avanzato che riguarderebbe dispositivi come iPhone 7 Plus, iPhone 8 Plus, iPhone X, XS e XS Max dell’azienda di Cupertino.

La tecnologia in questione è relativa alla configurazione a doppia fotocamera con commutazione dinamica tra gli obiettivi e all’utilizzo della doppia fotocamera per lo zoom. Secondo l’azienda israeliana, Apple avrebbe subito mostrato interesse alla doppia fotocamera, con ingegneri che visitarono la sede di Tel Aviv per discutere i dettagli tecnici. In seguito Corephotonics inviò dei tecnici a Cupertino per delle dimostrazioni tecniche ai team hardware e software dell’azienda. A seguito le due società si incontrarono per discutere dell’accordo commerciale nel 2014, anche se poco dopo i negoziati furono interrotti.

Nell’agosto 2016 Apple si dimostrò interessata ad un nuovo accordo ma un mese dopo introdusse iPhone 7 Plus, il primo smartphone dotato di un array a doppia fotocamera. Corephotonics decise di esaminare subito lo smartphone e arrivò alla conclusione che la tecnologia utilizzata violasse i propri brevetti. Di conseguenza l’azienda avviò subito la causa e ora chiede i danni. Cupertino non ha ancora risposto, ma sicuramente se ci saranno maggiori informazioni vi terremo aggiornati.

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