Le card del gruppo di Poste Italiane, le PostePay, nelle due varianti Classic e Evolution, sono diventate molto famose fra tutti gli utenti per via delle semplicità d’uso e della comodità e praticità.

Adesso abbiamo due versioni della famosa carta di debito prepagata e ricaricabile: la classica, in colorazione gialla, che si appoggia sul circuito VISA, totalmente gratuita e che consente di fare le operazioni essenziali. La seconda è la variante “Evolution“, in colorazione nera, ha la possibilità di avere un IBAN con cui fare e ricevere bonifici, farsi accreditare lo stipendio e molto altro. Ha un canone annuo di 10 Euro e si appoggia sul circuito Mastercard.

Attualmente però, proprio a causa delle sua immediatezza, è entrata nel mirino degli hacker e dei cybercriminali, i quali hanno escogitato truffe sempre diverse ai danni degli utenti ignari di tutto. Noi vi ricordiamo però che il gruppo di Poste Italiane è sempre molto attento a qualsiasi movimento che possa danneggiare la sicurezza dei propri utenti, perciò viene tempestivamente fermato.

Quali sono le due truffe sulle PostePay più diffuse ai danni degli utenti?

Le due truffe più grosse ai danni degli utenti proprietari delle PostePay sono due: il phishing e lo smishing. Il nome è diverso, così come il mezzo attraverso il quale si dipanano i due tentativi di raggiro online.

Il primo, il phishing, consiste nell’invio via posta elettronica di comunicati fittizi da parte di Poste Italiane, con tanto di logo fake simil-vero, e un oggetto del testo molto provocante e accattivante. All’interno del messaggio, che presenta solitamente “gravi problemi al conto risolvibili tramite un semplice link”, vi sono contenute tutte le indicazioni per l’attacco hacker ai danni del cittadino vittima del tutto inconsapevole.

Lo smishing funziona allo stesso modo, ma l’attacco avviene su SMS. Noi vi ricordiamo che Poste non invia mai comunicati importanti con mezzi digitali comuni, ma fa ancora riferimento alle raccomandate e alle lettere che il postino ci consegnerà a mano personalmente.

I nostri consigli intanto sono quelli di non aprire per nessuna ragione al mondo i collegamenti ipertestuali e di non inserire i vostri dati bancari o personali su siti di cui non vi fidate o che non vi sembrano sicuri.

FONTEquifinanza.it
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