5G non è pericoloso?

Come prevedibile, in Parlamento è stata presentata una proposta di moratoria sullo sviluppo della rete 5G. La loro iniziativa, infatti, segue la crescente preoccupazione di alcuni gruppi di pressione politica convinti che il 5G siano realmente danno per la salute.

Sull’argomento è dovuto intervenire pertanto l’Asstel, l’associazione delle imprese del comparto Telco che comprende TIM, Wind Tre e Vodafone. In una nota stampa ha più o meno bollato come irriguardoso l’operato dei parlamentari coinvolti. Come ricorda la nota, “la fornitura dei servizi 5G è stata autorizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico nel rispetto delle norme sulla salute pubblica, e non sono stati ancora segnalati effetti sanitari di lungo periodo che potrebbero avere conseguenze patologiche per l’uomo”.

Pertanto, l’organo di rappresentanza in Confindustria della aziende operanti nel settore delle telecomunicazioni si è dichiarato favorevole all’approfondimento da parte del Parlamento dell’eventuale pericolosità del 5G, coinvolgendo rappresentanti del settore, delle istituzioni, esperti e scienziati.

 

5G: TIM, Wind, Tre e Vodafone sostengono che non sia pericoloso

Altresì, il consorzio di cui fanno parte TIM, Wind Tre, Fastweb e Vodafone, ricorda che le attuali norme italiane sono stabilite da un organismo indipendente riconosciuto dall’OMS e dall’UE che ha stabilito che gli effetti delle frequenze fino a 300 GHz rientrano nei parametri validi a livello europeo e mondiale.

Asstel rinnova quindi la sua proposta d’istituire una Commissione governativa scientifica permanente, come già esiste in altri paesi europei, con il compito di effettuare il monitoraggio costante degli esisti della ricerca scientifica a livello internazionale, affinché vi sia un aggiornamento costante sullo stato del conoscenza e sui suoi progressi nel tempo, per la ovvia ragione che la sicurezza e la salute dei cittadini sono un bene primario a cui tutti, imprese di telecomunicazioni incluse, tengono allo stesso modo.

Inoltre l’associazione raccomanda agli organi di Governo di avviare ulteriori iniziative di divulgazione ed informazione scientificamente corretta delle conoscenze già disponibili a riguardo di questo tema, a beneficio di tutti i cittadini, inutilmente allarmati.

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