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Il Parlamento europeo ha votato con un margine significativo per semplificare i suoi sistemi di gestione, dai viaggi alla sicurezza delle frontiere. Accumulerà un enorme database di informazioni che includerà dati biometrici e immagini facciali. La questione ha sollevato un allarme significativo tra i difensori della privacy.

Questo sistema, denominato Common Identity Repository (CIR), snellisce una serie di funzione. Includerà la possibilità per i funzionari di effettuare ricerche in un singolo database, con dati biometrici condivisi come impronte digitali e immagini di volti. Ci sarà inoltre una repository con informazioni di identificazione personale come data di nascita, numero di passaporto e altro. Secondo ZDNet, CIR comprende uno dei più grandi database di monitoraggio del pianeta.

Il sistema CIR è stato già approvato

Il CIR accumulerà inoltre i record di oltre 350 milioni di persone in un unico database. Conterrà le informazioni identificative sia per i cittadini che per i non cittadini dell’UE. Secondo Politico Europe, il nuovo sistema “garantirà ai funzionari l’accesso all’identità verificata di una persona con un’unica scansione delle impronte digitali”.

Questo sistema ha ricevuto critiche significative da coloro che sostengono che ci sono seri diritti alla privacy in gioco. Il Parlamento europeo ha affermato che il sistema “renderà interoperabili i sistemi di informazione dell’UE utilizzati nella gestione della sicurezza, delle frontiere e delle migrazioni. L’idea è che questo sistema renderà la ricerca di informazioni un processo più rapido ed efficace.

“Senza modificare i diritti di accesso o mettere in pericolo le norme sulla protezione dei dati che li governano, il processo garantirà un accesso più rapido, più sistematico e più completo ai sistemi di informazione dell’UE per i professionisti sul campo. Questo è quanto affermato dal relatore Jeroen Lenaers (PPE, NL). “Le migliori decisioni possono essere prese sulla base di migliori informazioni.”

Il CIR è stato approvato con due distinti voti. Uno per la fusione dei sistemi utilizzati per le questioni relative ai visti e alle frontiere. L’altro per semplificare gli utenti dei sistemi per le forze dell’ordine, giudiziarie, immigrazione e asilo.

VIAgizmodo
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