tim, wind, tre, vodafone call centerAGCOM, ovvero l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha pubblicato una comunicazione dal titolo “Vigilanza sulle attività svolte dai call center” riguardante le attività dei call center sia nelle chiamate in entrata che in uscita.

L’attività di AGCOM rientra nel campo della vigilanza sui call center, in cui l’ente si è focalizzata sull’obbligo di questi ultimi di rispettare le prescrizioni relative all’esposizione delle informazioni riguardanti la collocazione geografica dalla quale gli operatori telefonici chiamano o viceversa rispondono.

AGCOM: dettaglio del documento di richiamo ai call center di Tim, Wind, Tre e Vodafone

Il documento dell’Autorità Garante si basa sull’articolo 24 bis del Decreto Legge n.83 del 22 giugno 2012 (modificato in seguito dalla legge 232 dell’11 dicembre 2016). Come recita il testo, tutti gli operatori che esercitano attività di call center su numeri nazionali che, essendo iscritti al ROC (acronimo di Registro degli Operatori di Comunicazione), sono destinatari della comunicazione e devono attenersi alle preiscrizioni presenti nei commi 5 e 6 del testo di legge.

Questo richiamo da parte di AGCOM sta a significare che non sempre i call center rispettano le regole in materia di comunicazione della loro posizione geografica. E tale documento ha valore sia per gli operatori dei call center in Italia, come pure quelli che lavorano in Unione Europea o extra UE.

L’AGCOM conclude il documento con quanto segue testualmente:”Si richiama, pertanto, l’attenzione di tutti gli operatori economici del settore al rispetto rigoroso delle norme sopraindicate, rappresentandosi al riguardo che il Ministero dello Sviluppo Economico svolge periodicamente controlli tramite verifiche a campione.

Insomma, tempi duri per quegli operatori che non rispettano le regole o, per giunta, per quelli che svolgono la professione in maniera criminosa a danni di poveri malcapitati.

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