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Come sappiamo Google è al centro di tantissime vicende e guai giudiziari legati all’antitrust, scatenati principalmente da una causa collettiva tra i suoi utenti che etichettavano Google come l’azienda delle pratiche anticoncorrenziali.

Come potete immaginare, le accuse di pratiche anticoncorrenziali hanno attirato l’attenzione del’antitrust il quale ha portato Google in tribunale come imputato e dall’altro lato, i consumatori come “vittime” delle pratiche sleali di Google.
Tutto sembrava far pensare che Google avrebbe ricevuto la madre di tutte le condanne, a cominciare dal fatto che tra le accuse vi erano i prezzi di Google Play, i quali come potete immaginare, non possono essere contrastati in modo efficiente dalla concorrenza (la quale non gode della stessa visibilità) e che quindi, sono molto a sfavore di Google.
Ovviamente, questa era una delle accuse più vaghe e campate in aria rivolte a Google dato che come sappiamo non è Google a scegliere i prezzi delle applicazioni (almeno per quelle non-made in Google) ma gli stessi developers i quali solitamente impongono un prezzo identico anche su altre piattaforme, proprio per questo Mountain View ‘ha avuta vinta in primo appello anche se il giudice aveva invitato gli stessi consumatori a riformulare le accuse a fare ricorso per il secondo appello se la prima sentenza non fosse stata condivisa tra entrambe le parti.
Nonostante i consumatori avrebbero avuto l’occasione di riformulare le accuse e portare altre prove a vantaggio della propria teoria, hanno deciso di ritirarsi definitivamente dal caso, facendo di fatto cadere tutte le accuse verso il colosso americano, il quale può ritenersi vittorioso data una sentenza iniziale positiva.
Insomma,caso chiuso, speriamo, ovviamente, vi terremo aggironati sugli sviluppi!

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