Google ha annunciato che arriveranno le didascalie sotto le immagini cercate usando la barra di ricerca. Le didascalie saranno in un certo senso dei sottotitoli, con l’intento di fornire informazioni su ciò che viene mostrato. Trattasi inoltre di una funzione utile per mostrare solo i contenuti pertinenti.

Per evidenziare l’utilità di questo piccolo cambiamento, Google ha accompagnato il suo post sul blog con l’immagine mostrata in fondo all’articolo. Il lato sinistro dell’immagine indica la situazione attuale in cui l’URL che ospita l’immagine è posto sotto l’immagine, funzionalità relativamente nuova di per sé. Tuttavia, il nuovo aspetto mostrato a destra evidenzia come vengono creati i sottotitoli dal titolo dell’articolo da cui è stata indicizzata l’immagine.

Quindi, con questa nuova funzionalità di Google Search sarà fornita agli utenti una panoramica dell’articolo in relazione all’immagine

Ad esempio, la ricerca di immagini scrivendo “mela” evidenzierà se l’immagine è di un articolo che si concentra sulle diverse varietà di mela, sulla storia del frutto o sui molti modi in cui una mela può essere usato al di fuori di essere mangiato, e così via. Oltre ai casi d’uso più quotidiani, Google sottolinea che questa funzionalità ha il potenziale per essere più informativa del titolo. Per esempio l’immagine mostrata sotto è in relazione al termine di ricerca “frutto che assomiglia ad una stella”. Uno dei motivi per cui un termine di ricerca come questo potrebbe essere usato è per coloro che cercano un frutto specifico che hanno visto, che ha la forma di una stella, ma di cui non si conosce il nome. La nuova funzione aiuterà in questo senso poiché il nome effettivo del frutto – in questo caso “carambola” – è visualizzato in alcune delle didascalie.

In questo modo è resa più facile l’identificazione di determinati oggetti e cose senza dover effettivamente cliccare su siti diversi nella speranza che venga fornito il nome. In termini di disponibilità, Google afferma che la nuova funzione verrà lanciata questa settimana per le ricerche effettuate tramite un browser mobile o l’app Google. L’annuncio non specificava se questa funzione fosse destinata alla ricerca su altre piattaforme, come i browser desktop.

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