AndroidIeri vi abbiamo parlato di un easter egg molto particolare apparso su Google Maps, che mostrava il robottino Android fare beatamente pipì su una ben famosa mela morsicata. L’immagine, considerata da molti di dubbio gusto, ha fatto subito pensare a Google come ad una azienda poco seria e decisamente poco sportiva, ma a quanto pare il colosso di Mountain View non ha nulla a che fare con quell’immagine.

Google Maps è un software molto accurato semplicemente perché è costantemente aggiornato grazie ai contributi dei singoli utenti che includono informazioni sempre nuove su un determinato luogo. Sebbene la compagnia tenga traccia di tutto ciò che gli utenti modificano, a volte alcune di queste modifiche sfuggono al controllo dei revisori. L’immagine dell’Android che si prende beffa di Apple apparsa ieri nei dintorni del Pakistan su Google Maps è stata inserita da un utente e Google non ha niente a che fare con tutto questo.

Big G ha subito rimosso l’immagine incriminata da Google Maps, e se volete una prova di tutto ciò, questa è l’immagine che lo stesso utente ha inserito sul noto navigatore qualche ora dopo la rimozione del suo scherzetto.

android

“Le politiche di revisione di Google fanno schifo”. Decisamente diretto, non trovate? Hara Marris di Google, ha così commentato l’immagine del robottino Android al The Washington Post:

Siamo desolati per il contenuto creato dall’utente, stiamo lavorando affinché venga rimosso il prima possibile. Impariamo sempre da questi problemi, e tentiamo sempre di migliorare il modo in cui preveniamo e gestiamo le modifiche inappropriate.

L’utente che ha postato su Google Maps l’immagine dell’Android poco civile è un tale nitricboy. Tra i suoi scherzetti troviamo un logo della Pepsi nel bel mezzo di un ospedale di Islamabad e uno stagno con la forma del logo di Skype. Questi contenuti non sono stati rimossi perché non considerati offensivi e denigratori.

Possiamo dunque tirare un sospiro di sollievo, Google non è impazzita!

 

FONTEandroid police
Articolo precedenteGarmin VivoActive: la recensione
Articolo successivoAmazon, perché è il miglior e-commerce al mondo