Come funziona una VPN Le Virtual Private Network, comunemente chiamate VPN, sono strumenti essenziali per proteggere la privacy e la sicurezza online. Quando si naviga sul web, ma soprattutto si visita un sito sospetto, una VPN permette di navigare senza lasciare tracce, proteggendo i propri dati sensibili.

 

 

Cos’è e come funziona una VPN

Da quando è stato creato, l’Internet è in continua evoluzione, e con sè anche anche la potenza degli attacchi informatici. Quando si naviga c’è quindi sempre il rischio che qualcuno possa accedere alle proprie password, alla propria cronologia web o dati di pagamento. Questo, specialmente quando ci si connette a Wi-Fi pubblici, ma anche quando si visita una comune piattaforma social. Infatti in entrambi i casi c’è il rischio che un hacker possa intercettare la comunicazione in uscita dai nostri dispositivi e rubare i dati sensibili. Ed è proprio per questo che una VPN potrebbe tornare utile.

Una VPN funziona reindirizzando i pacchetti di dati destinati ad un determinato sito prima ad un server remoto. Questo avviene utilizzando un protocollo di tunneling che, come dice il nome, crea un “tunnel”, una comunicazione sicura tra il computer e il server del servizio VPN. Sicurezza garantita tramite una crittografia che rende illeggibile e protegge i contenuti dei dati mandati proprio al server del proprio servizio. Ed è proprio questo “tunnel” che consente alle VPN di mascherare l’indirizzo IP, camuffare la posizione, e in generale, garantire la sicurezza.

Il concetto di cambiare indirizzo IP è quindi alla base di qualsiasi servizio VPN, proprio perché è ciò che viene utilizzato per tracciare le proprie informazioni quando ci si connette a determinati siti. Infatti, essendo univoco per ogni utente nelle reti, l’indirizzo IP consente di risalire all’utente, rilevando la posizione e le attività online. Come già detto, una VPN permette quindi di mascherare e cambiare questo indirizzo, permettendo di navigare senza lasciare tracce, mantenendo la privacy. Ed è proprio cambiando l’indirizzo IP, che permettono di “falsificare” la propria posizione, permettendo di accedere a servizi streaming bloccati nel paese in cui ci si trova.

Articolo precedentePlastica monouso: l’Italia indietro, sotto accusa da Bruxelles
Articolo successivoVolvo Trucks: futuro a emissioni zero con camion ad idrogeno