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Dopo un lungo periodo di attesa e speculazioni, sembra che l’arrivo dei nuovi incentivi auto del 2024 sia imminente. Infatti la firma del decreto governativo che si profila all’orizzonte. Questa attesa è stata caratterizzata da una serie di anticipazioni e dibattiti. I quali hanno alimentato l’interesse e le aspettative dei cittadini e degli operatori del settore automobilistico. Mentre inizialmente si prevedeva che le nuove misure sarebbero entrate in vigore già a metà marzo, una serie di complicazioni burocratiche e politiche hanno provocato dei ritardi. Portando la tempistica prevista al termine di aprile o all’inizio di maggio. Ma, nonostante i rallentamenti, l’approvazione sembra ormai prossima, aprendo le porte a un nuovo capitolo nella promozione della mobilità sostenibile in Italia.

Le principali novità degli incentivi auto 2024

Il cuore delle novità riguardanti gli incentivi auto del 2024 risiede nelle misure volte a favorire l’adozione di veicoli a minor impatto ambientale. Così da stimolare la transizione verso una mobilità più rispettosa dell’ambiente. Tra le più significative innovazioni, spicca l’introduzione di un contributo massimo di 13.500 euro per l’acquisto di veicoli elettrici. Previa rottamazione e con un ISEE inferiore ai 30.000€. Questo “aiuto” mira a promuovere l’utilizzo di mezzi a zero emissioni. Ma anche a supportare le famiglie con redditi più bassi nell’acquisto di vetture eco-sostenibili. In più, il nuovo fondo include anche gli avanzi delle risorse destinate al settore auto nel 2023, con un totale di 950 milioni, di cui una parte consistente sarà destinata alle automobili che rientrano nella fascia di emissioni compresa tra 61 e 135 g/km di CO2. Ciò evidenzia l’importanza di incentivare anche le macchine con emissioni moderate, al fine di garantire una transizione graduale e equilibrata verso una guida più pulita e rispettosa. Si tratta di bonus che possono effettivamente aiutare gli italiani verso un cambiamento concreto. Il quale sarebbe dovuto avvenire già parecchi anni fa. Speriamo infatti che non sia troppo tardi e che i ricorsi a favore della protezione ambientale diano i loro frutti nel breve/lungo termine.

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