Alfa

La recente presentazione dell’Alfa Romeo Milano ha acceso i riflettori sull’universo automobilistico italiano. Sollevando interrogativi riguardo alla sua identità e originalità. La B-SUV dell’omonimo brand ha suscitato un grande dibattito tra gli esperti del settore. I quali hanno espresso perplessità circa il suo stile e le somiglianze evidenti con la Peugeot2008, marchio francese. La discussione è stata alimentata da Alessandro Masera, noto designer. Egli ha pubblicato un mashup grafico tra il frontale della e-3008 di AlfaRomeo e il corpo della Peugeot, evidenziando le affinità tra le due vetture.

Tutte le somiglianze individuate con l’Alfa Romeo

Le analogie tra l’Alfa Romeo Milano e la Peugeot 2008 non si limitano al design estetico. Esse coinvolgono anche la piattaforma tecnica su cui sono costruite. Entrambe le auto utilizzano la struttura CMP e presentano dimensioni molto simili, con una lunghezza di circa 4,2 metri. Questa stretta parentela tecnica ha alimentato le critiche degli esperti. Loro vedono con preoccupazione la crescente omologazione delle due auto italiane a modelli stranieri. L’indignazione è stata ulteriormente accesa dalla recente presentazione della nuova Lancia Ypsilon 2024. Il veicolo ha infatti mostrato chiare somiglianze con la Peugeot208. Evidenziando un trend che potrebbe mettere a rischio l’identità stessa dei famosi brand automobilistici made in Italy.

In questo contesto, l’attesa per il lancio della prossima Fiat Panda, prevista per luglio di quest’anno, è carica di aspettative e timori. Gli appassionati sperano che il nuovo modello riesca a mantenere una personalità distintiva e autentica. Evitando di cadere nella trappola dell’omologazione stilistica con i marchi stranieri. Al di là di tutto però, vi è anche una piccola parte di individui che pensano che tale somiglianza delle nostre vetture con quelle straniere possa invece essere un’opportunità di crescita e sviluppo. L’adozione di piattaforme e tecnologie condivise potrebbe infatti consentire alle nostre aziende di ridurre i costi di produzione e sviluppo. Aumentando al contempo la competitività sul mercato internazionale. Resta da vedere se questa strategia porterà benefici tangibili o se, al contrario, comporterà una perdita di identità e originalità. In ogni caso, sarà interessante osservare come questa situazione evolverà nel corso dei prossimi anni.

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