Pandemia miracolosa per gli animali? L’immagine della nostra realtà messa in evidenza dalla pandemia è stata del tutto inedita. Ciò che prima veniva dato per scontato, improvvisamente è stato stravolto. Il lockdown ha mostrato alcuni scenari completamente inaspettati. La diminuzione dell’attività umana nelle città è uno di questi scenari. E non è tutto. Suddetta situazione, mai vissuta prima, ha fornito l’occasione perfetta per studiare il comportamento degli animali in relazione all’assenza umana.

Attraverso l’analisi dei dati raccolti in 300.000 giorni è stato possibile osservare le variazioni del comportamento animale durante il periodo del lockdown.

Come si sono comportati gli animali in pandemia?

I risultati ottenuti hanno mostrato uno scenario diverso da quello pensato da molti. Infatti, contrariamente alle aspettative lo studio ha rivelato che non tutte le aree sotto osservazioni hanno mostrato un aumento dell’attività animale durante il periodo di lockdown. Anzi, sorprendentemente questa in alcune zone è addirittura diminuita. Negli habitat manipolati dall’uomo, l’attività animale ha registrato un aumento del 25% solo all’aumentare dell’attività umana.

Vicino a Vancouver, in un parco urbano, è stato mostrato un caso emblematico. È stato riscontrato un aumento dei cervi dalla coda nera successivamente alla riapertura del parco. Questa tendenza è stata dettata, in questo caso, molto probabilmente dalla presenza dei puma. Quest’ultimi hanno mostrato una tendenza opposta, ovvero aumentando la loro presenza in risposta all’assenza umana nel parco e diminuendo ancora una volta dopo la riapertura ufficiale.

Non è tutto. Lo studio ha evidenziato un’altra interessante curiosità. I carnivori sembrano molto più sensibili alle variazioni della presenza umana. Infatti, questi animali hanno aumentato la loro attività nelle diverse aree urbane con la riduzione della nostra presenza durante al lockdown. Inoltre, al momento della ripresa dell’attività umana, è stata riscontrata la loro tendenza a diventare più notturni.

Anche se ci sono stati dei casi emblematici, una volta analizzati tutti i dati raccolti, gli scienziati hanno affermato che non è stato sostanzialmente riscontrato un vero cambiamento di tipo sistemico nel comportamento degli animali durante la pandemia.

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