Alexa

Le statistiche dell’assistente vocale Alexa evidenziano che alcuni clienti di tutto il mondo oltre alle richieste e alle manifestazioni di affetto, alcuni utenti indirizzano insulti verso l’assistente, come ad esempio: “sei bruttissima”, “Sei un’idiota” e altro ancora.

L’assistente vocale è solo una compagna digitale che ormai è entrata nella vita di molti di  noi, ma questa circostanza nasce da un grave fenomeno, quello della violenza verbale, che hai giorni nostri sta tormentando sempre molte più persone, in prevalenza le donne. Si parla di violenza verbale quando gli attacchi alla persona diventano ricorrente, e posso essere di diversa natura come: umiliazioni, radicalizzazioni, frasi offensive e volgari, insulti e minacce verso la persona e dei suoi cari, possono essere di origine religiosa, culturale linguistiche, orientamento sessuale in base agli argomenti dove la vittima è più sensibile.

Da oggi Alexa ti risponderà a tono

Da ora in poi Alexa non rimarrà più in silenzio a questi abusi. Rispondendo a tono, e sottolineando e sensibilizzando come la violenza verbale può essere  in grado di condizionare la vita delle persone, con ripercussioni sulla sua salute mentale e fisica. Speso l’uso di un linguaggio aggressivo e offensivo può anticipare o coesistere con altre forme di violenza, come quella fisica, sessuale o economica, e come dicono molti studi statistici uno dei gruppi più colpiti è quello femminile.

A partire dall’8 marzo, la giornata internazionale della donna, Alexa collaborerà con ActionAid per dare il suo contribuito a sensibilizzare il più elevato numero di persone sulla tematica della violenza verbale, prestando la propria voce per diffondere dei messaggi educativi.

Le analisi condotte da ActionAid evidenziano che la violenza di genere è un fenomeno più diffuso in Italia di quanto comunemente si creda. In particolare, la violenza psicologica è ampiamente diffusa, spesso associata ad almeno un’altra forma di violenza e coinvolge quasi il 90% delle donne. Tra coloro che stanno cercando di liberarsi dalla violenza, il 66,7% ha subito violenza fisica, il 50,7% ha ricevuto minacce, mentre l’11,7% ha subito uno stupro o un tentato stupro.

Articolo precedenteChat di terze parti, WhatsApp avverte gli utenti dei possibili rischi
Articolo successivoProteggi la tua identità digitale con una password efficace