Attenzione alla caduta di elementi pesanti dallo SpazioSecondo alcuni ricercatori, i punti rossi visibili nel cielo in realtà sono tracce di piccoli buchi neri nello spazio. I buchi neri sono attualmente un fenomeno quasi del tutto inspiegabile per gli esperti del settore.

Questi piccoli punti russi sono stati individuati dalla NASA, grazie al telescopio spaziale dell’agenzia. Inizialmente il loro aspetto suggeriva quel che potremmo definire un semplice insieme di galassie. Tuttavia, il telescopio spaziale James Webb ha contribuito a rivelare la loro vera identità. Sono versioni ancora piccole dei buchi neri che diventano massicci in un secondo momento. “Il progetto del JWST non nasce con questo scopo. Tuttavia, ci ha aiutato a determinare che i puntini rossi nell’Universo sono piccole versioni di buchi neri. Questi elementi nello spazio potrebbero trasformare il modo in cui siamo soliti pensare alla genesi dei buchi neri”, spiega Jorryt Matthee, dell’Istituto di scienza e tecnologia austriaco.

Nuove scoperte sui buchi neri, individuati piccoli punti rossi nello spazio con l’aiuto della NASA

“Le attuali scoperte potrebbero darci delle risposte ad uno dei più grandi dilemmi dell’astronomia: secondo i modelli attuali, alcuni buchi neri supermassicci nell’Universo primordiale sono semplicemente cresciuti “troppo velocemente”. Allora come si sono formati?” Senza tutte le tecnologie più recenti non sarebbe possibile porsi questa domanda sperando in risposte diverse da quelle che abbiamo già. Si ipotizza che ci sia un buco nero al centro di quasi tutte le grandi galassie – inclusa la nostra – e che possano raggiungere miliardi di volte la massa del Sole.

Alcuni buchi sono molto più attivi del nostro gigantesco buco nero, in gran parte addormentato. Mangiano grandi quantità di materia e diventano abbastanza luminosi da poterli vedere ai margini dell’universo. Infatti, sono conosciuti anche come quasar: sono tra gli oggetti più luminosi del cosmo. I quasar più datati tendono ad un colore bluastro. Mentre questi buchi neri ad uno stato infantile individuati dalla NASA, oltre ad essere più piccoli, tendono ad un colore rossastro per la materia che li circonda.

Articolo precedenteL’intreccio tra smartphone e salute mentale
Articolo successivoIl codice QR di Windows 10 per diagnosticare i problemi di sistema