Come la posizione di riposo influisce sulle rughe del viso e quali sono gli aspetti sorprendenti da considerare per preservare la giovinezza cutanea
Come la posizione di riposo influisce sulle rughe del viso e quali sono gli aspetti sorprendenti da considerare per preservare la giovinezza cutanea

Esplorando il mondo della bellezza e dell’estetica facciale, emerge una scoperta affascinante per coloro che sono attenti al proprio aspetto: la posizione durante il sonno, in particolare dormire sul fianco, potrebbe contribuire all’aumento delle rughe sul viso, posizionate perpendicolarmente a quelle causate dalle espressioni facciali. Mentre le rughe rappresentano solo uno degli indicatori dell’invecchiamento cutaneo, rivestono un ruolo centrale nell’estetica del volto, influenzando il modo in cui percepiamo e valutiamo la bellezza.

 

Espressioni facciali vs. rughe da sonno

Le rughe si delineano lungo le linee di faglia della pelle invecchiata, manifestandosi a causa delle distorsioni cutanee provocate dalle espressioni facciali o dalla compressione meccanica durante il sonno. Le rughe d’espressione, legate alle espressioni facciali, e quelle da sonno, scaturite dalla posizione durante il riposo notturno, differiscono per eziologia, ubicazione e pattern anatomico. Evitare le rughe da sonno, ad esempio, potrebbe diventare un’arte, come suggerisce l’ironico riferimento al “prendersi a pesci in faccia”.

Quando si dorme lateralmente o supini, il viso subisce forze di compressione, taglio e stress. Il concetto di rughe da sonno non è una novità, e studi precedenti hanno ipotizzato che la posizione che si assume durante il sonno e il punto di condensazione del Sistema Muscolare Aponeurotico Superficiale (SMAS) possano influenzare la formazione di queste rughe, identificando le aree più suscettibili allo sviluppo.

Le meccaniche di compressione, taglio e tensione a cui è sottoposto il tessuto facciale durante il sonno in posizioni laterali o prona assumono rilevanza quando si considera la durata del sonno e le variazioni di posizione durante la notte. I solchi iniziali si presentano come crepe superficiali, perpendicolari all’asse di contrazione muscolare e paralleli all’asse di compressione della pelle, evolvendosi in rughe più profonde e persistenti con la perdita di elasticità cutanea, la ripetizione dei movimenti e l’avanzare dell’età.

 

Preservare la giovinezza

Questa prospettiva rivela quanto la nostra routine notturna possa influenzare l’aspetto del nostro viso nel lungo termine. La consapevolezza di queste dinamiche può guidare scelte consapevoli per preservare la giovinezza della pelle e suggerisce l’importanza di considerare non solo le espressioni facciali ma anche la posizione durante il sonno nel nostro percorso di cura della pelle.

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