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La comunità internazionale sta seguendo con crescente apprensione i recenti danni riportati da quattro cavi sottomarini che costituiscono una parte vitale dell’infrastruttura internet nel Mar Rosso. Questi cavi, che fungono da arterie vitali per le comunicazioni globali, trasportano enormi quantità di dati tra diverse regioni del mondo. La recente scoperta di danni però ha sollevato sospetti su un possibile attacco, con molte dita puntate verso il gruppo armato degli Houthi, attivo nella regione. Nonostante le loro negazioni, le autorità non escludono la possibilità di un coinvolgimento.

In Europa, dove la connettività internet è essenziale per l’economia, la sicurezza e la vita quotidiana, i danni ai cavi nel Mar Rosso hanno destato preoccupazioni significative. Segnalazioni di interruzioni e rallentamenti nelle comunicazioni hanno sollevato allarmi riguardo alla vulnerabilità della rete internet globale e alla dipendenza da infrastrutture sensibili come i cavi sottomarini.

I cavi danneggiati e la conferma da parte di Seacom

Tra i cavi interessati figurano l’AAE-1, che collega Asia, Africa ed Europa, il Seacom, che attraversa diverse nazioni dell’Africa e dell’Asia, e l’Europe India Gateway (EIG).
Seacom ha confermato il danneggiamento della propria infrastruttura, individuando la zona del danno tra i 150 e i 170 metri di profondità, una zona già bersagliata da precedenti attacchi degli Houthi.

Gli esperti prevedono che il processo di riparazione dei cavi danneggiati richiederà almeno otto settimane. Questo però potrebbe essere ulteriormente rallentato dalle tensioni in corso nella regione e dalla minaccia continua di attacchi. In più, le operazioni di riparazione sono estremamente complesse e rischiose, data la profondità e la posizione dei cavi sottomarini danneggiati.

La situazione rimane fluida, e l’impatto dei danni ai cavi nel Mar Rosso continua a essere monitorato attentamente dagli esperti. Ma è chiaro che questi eventi stanno avendo un impatto tangibile sull’accesso e sulla stabilità della connettività internet, sollevando domande cruciali sulla sicurezza e sulla resilienza delle infrastrutture digitali globali.

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