intelligenza

Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale (IA) sta trasformando fortemente il panorama lavorativo europeo, secondo uno studio condotto dai Centres for European Policy Network (CEP), un think tank con presenza in Germania, Francia e Italia.
Mentre progressi tecnologici precedenti hanno potenziato le competenze dei lavoratori e aumentato la produttività, l’avvento dell’IA generativa, invece, minaccia di spazzare via interi settori professionali in modo irreversibile.

Secondo lo studio, circa 20 milioni di lavoratori nell’Unione Europea rischiano di perdere il proprio impiego nel breve termine, con potenziali conseguenze di disordini sociali. Questa rapida evoluzione tecnologica colpirà soprattutto coloro con una buona formazione, compresi manager, consulenti, avvocati e specialisti di marketing. Gli autori sottolineano la necessità di un intervento urgente per mitigare i rischi sociali derivanti da questa trasformazione senza precedenti.

La ricercatrice italiana Eleonora Poli del CEP di Roma esprime preoccupazione per il possibile sconvolgimento sociale causato dalla perdita di lavoro di persone politically influenti e ben collegate. Sottolinea la necessità di superare i vecchi paradigmi riguardanti il reddito di base e di adottare soluzioni innovative per garantire il sostegno economico ai lavoratori colpiti.

L’impatto sociale dell’avanzata dell’intelligenza artificiale

In risposta alla sfida dell’ intelligenza generativa, i ricercatori suggeriscono l’adozione di nuovi modelli di welfare che favoriscano la transizione verso un’economia digitale. Alcune proposte innovative includono una riconcettualizzazione del reddito di base e l’adattamento dei sistemi di sicurezza sociale per sostenere i lavoratori in transizione e promuovere l’apprendimento permanente.

Secondo gli esperti del CEP, le professioni che richiedono empatia e interazione umana, come quelle nell’assistenza, potrebbero essere meno suscettibili all’automazione dell’IA. Queste occupazioni potrebbero svolgere un ruolo chiave nel mantenere la coesione sociale e nel fornire un supporto emotivo agli individui durante il periodo di transizione tecnologica.

Insomma, l’espansione dell’intelligenza artificiale genera sfide significative per il futuro del lavoro in Europa. Ma, con un’azione politica mirata e l’adozione di modelli di welfare innovativi, è possibile mitigare gli impatti negativi e plasmare un futuro lavorativo più inclusivo e resiliente.

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