NASA: arriva un messaggio laser da 16 milioni di chilometri Qualche settimana fa una sonda è stata lanciata dalla NASA per conto della missione Psyche. Nel giro di pochi giorni la sonda ha raggiunto un obiettivo davvero sensazionale. Infatti, per la prima volta nella storia, sono stati trasmessi dei dati con un messaggio laser ad una distanza di 16 milioni di chilometri.

Il messaggio laser della NASA

Questo strabiliante traguardo è stato raggiunto grazie all’intervento del Deep Space Optical Communications (DSOC). Si tratta di una ricetrasmittente coperta d’oro situata a bordo della sonda. Questo particolare strumento è riuscito ad inviare dei dati criptati tramite dei raggi laser verso la Terra. A recepire il messaggio laser è stato il Telescopio Hale in California.

Questo tipo di comunicazioni ottiche sono già state sperimentate in ambito delle trasmissioni tra Terra e Luna, ma questa volta si parla di distanze molto più ampie. Infatti, il messaggio laser ha viaggiato per ben 16 milioni di chilometri, ovvero la distanza più grande mai coperta in assoluto dai raggi laser. Questo traguardo sarà molto utile per quanto riguarda tutte le future missioni che avverranno nello spazio.

Abi Biswas, ingegnere del DSOC, ha rilasciato una dichiarazione riguardo la straordinarietà di questo obiettivo raggiunto. Biswas ha affermato che i sistemi presenti sulla Terra sono riusciti ad individuare i fotoni della ricetrasmittente che si trovava a bordo di Psyche e che è stato anche possibile spedire dati dalla Terra. Dunque, è avvenuto un vero e proprio scambio di segnali “di luce” da un lato all’altro dello spazio profondo.

Il DSOC era stato montato sulla sonda con lo scopo di dimostrare le capacità di questa speciale tecnologia che potrebbe essere utilizzata proprio per comunicare a lunghe distanze, permettendo all’uomo di raggiungere forse persino Marte. Questo è stato però un esperimento “collaterale”. Infatti, il vero scopo della sonda è quello di atterrare sul suo omonimo asteroide, ricco di metallo e unico nel suo genere. Aver raggiunto però un simile traguardo apre la porta ad una serie di infinite possibilità. Il team di ricerca, infatti, ora si occuperà di migliorare questa tecnologia al fine di rendere più accessibile l’esplorazione dello spazio da parte dell’umanità nel futuro prossimo.

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